Tante volte, nel corso degli anni, ci siamo posti l’interrogativo se quella strage di Capaci, compiuta su indicazione di Toto Riina, si potevesse evitare, per un uomo come Giovanni Falcone, servitore di uno Stato troppo spesso in contrasto con gli ideali di un magistrato che perse la vita in quel lontano 23 maggio del 1992, insieme alla moglie Francesca Morvillo e gli agenti di scorta Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco di Cillo. Un uomo solo, lasciato negli ultimi anni della sua vita a combattere contro tutti e tutto pur di far comprendere che la mafia, come un qualsiasi fenomeno umano, poteva essere sconfitta dalle Istituzioni nonostante le diverse infiltazioni nei palazzi di potere. In occasione del 21° anniversario della strage di Capaci, il Prof. Salvatore Alaia ex Sindaco del Comune di Sperone ne’ parlera’, a partire da domani e per 3 giorni, con i suoi alunni dell’ I.P.I.A ” A. Leone” di Nola, per cercare di fare luce su una vicenda ancora oscurata da mille ombre.Un compito non facile che si ascrive, tra l’altro, la ferma volonta’ di confrontarsi su una delle pagine piu’ brutte della nostra storia, allo scopo di rivere la vita di Giovanni e degli agenti di scorta che hanno voluto seguire Falcone anche nella morte.Ancora oggi, dichiara Alaia il ricordo di Falcone rimane impresso nella menta di un’intera generazione che nonostante la solidarieta’ non e’ riuscita a fare piu’ di tanto.