Si avvicina l’attesa visita del presidente del consiglio Matteo Renzi a Napoli, prevista per giovedì. Il premier nell’occasione firmerà gli accordi su Bagnoli relativi alla bonifica ed alla ricostruzione di Città della Scienza, andata in gran parte distrutta dopo l’incendio doloso del 4 marzo 2013. Le questioni aperte a proposito della città sono molte. Al presidente del consiglio sono state elencate in una lettera a lui indirizzata da parte personalità del mondo accademico, delle professioni, dell’impresa, della politica e delle associazioni. Una missiva-appello, che è stata già consegnata al sottosegretario Graziano Delrio. Tra i punti evidenziati nel documento ci sono le richieste di interventi per il centro storico quanto per le periferie (Bagnoli e Scampia in primis), per il porto, per la Terra dei fuochi. Gli oltre 160 promotori di “Noi per Napoli” – tra cui Umberto Ranieri, Nicola Tremante, Lilli De Felice, Gerardo Marotta, Aldo Masullo, Luigi Nicolais, Gerardo Mazziotti, Luigi Necco, Riccardo Realfonzo, Benedetto De Vivo, Franco Ortolani e Sergio D’Angelo – descrivono una città in “irreversibile declino”, una decadenza che “viene da lontano”. Una crisi che riguarda le periferie, Scampia, Napoli Est, il porto, un centro storico “che crolla”, la questione veleni della terra dei fuochi e Bagnoli, emblema più di altri di quanto Napoli non riesca a rinascere: un quartiere per la bonifica del quale (secondo la procura mai effettuata) sono stati spesi 300 milioni di euro, ma rimasto abbandonato a se stesso, senza che nessuna riqualificazione sia mai stata effettivamente portata a compimento.