Giovedì 5 Gennaio alle 18 a Trevico si aprirà con una serata dedicata a “Splendor” il primo Festival Italiano della Cinegustologia interamente dedicato a Ettore Scola proprio ad un anno dalla sua scomparsa. Una scelta non casuale visto che si tratta di un film con cui Ettore Scola rende omaggio alla passione nazionale per il grande schermo e nel quale soprattutto racconta la sua ‘folgorazione’ per il cinema avvenuta proprio in un estate trevicana quando da bambino aveva assistito in piazza alla sua prima proiezione cinematografica: Fra Diavolo, il celebre film americano del 1933 con Stanlio e Ollio.
Il taglio del nastro, affidato ai Sindaci dei tre Comuni organizzatori, Trevico, Vallesaccarda e Zungoli, avverrà proprio nel Centro Culturale “Ettore Scola” di Trevico, in quella che fu la casa del Maestro nei suoi primi anni trevicani. Una casa che negli ultimi anni aveva scelto di destinare allo sviluppo culturale dei giovani del territorio. Lo start del Festival con la Lectio inauguralis di Marco Lombardi, direttore artistico della manifestazione, “Alla scoperta della Cinegustologia”, che sarà seguita da un suggestivo esperimento di Cinema e Psicanalisi applicato alla filmografia di Ettore Scola affidato allo psichiatra Ignazio Senatore, ideatore della rassegna cinematografica “I Corti sul lettino”.
Alle 21 ci si sposta di pochi passi per la serata cinegustologica nella Stazione Enogastronomica della Valle dell’Ufita per la prima proiezione del Festival della Cinegustologia con il film “Splendor” (Italia, 1989), uno dei film più noti di Ettore Scola, nel quale nacque la ‘coppia’ inedita Marcello Mastroianni – Massimo Troisi che sarà poi riproposta da Scola nello stesso anno in “Che ora è?”. La proiezione del film come ogni sera sarà preceduta da una degustazione cinegustologica. Prima di Splendor ci saranno in particolare salumi irpini, caciocavallo podolico ‘impiccato’ e pizzilli fritti. “L’associazione cinegustologica – spiega Marco Lombardi – è nata in questo caso pensando a Massimo Troisi che nel film è pieno di entusiasmo, di vita e di speranza e quindi croccante come il fritto dei pizzilli, a Marcello Mastroianni che nel film è dolce e si “scioglie” nel suo Splendor come il caciocavallo impiccato sul pane ed al pubblico di un cinema che è fatto di tante “fette” come i salumi di un tagliere ed è dolcemente grasso, come l’umanità che frequenta lo Splendor”.
Nelle giornate successive il 6 Gennaio nel Convento di San Francesco a Zungoli la Cinegustologia diventa anche itinerante con Street Food “Made in Irpinia” con cinque postazioni degustative dedicate ai cinque decenni del cinema di Ettore Scola.
Sabato 7 Gennaio nel Centro Sociale Intercomunale di Vallesaccarda a partire dalle 20 prima uno show cooking con i migliori chef dell’Appennino meridionale poi la proiezione de “La Cena” di Ettore Scola con la “cinegustologia in diretta” associata alle degustazione di alcuni dei migliori prodotti tipici locali (patate e castagne di Trevico, olio Irpinia – Colline dell’Ufita DOP, aglio bianco dell’Ufita e caciocavallo in carrozza della Baronia) e le fettuccine ai funghi presenti proprio nel film di Scola.
Il gran finale domenica 8 Gennaio a Trevico prima alle 19 con un concerto con le musiche da cinema di Ennio Morricone nella Cattedrale Santissima Maria Assunta e poi alle 21 nella Stazione Enogastronomica della Valle dell’Ufita con la proiezione del film di Ettore Scola “La più bella serata della mia vita” con la cinegustologia applicata alla pizza.
A partire dal 6 Gennaio prima degli eventi serali ogni giorno ci saranno numerose attività collaterali: dai Laboratori del gusto di Vallesaccarda alla visita guidata alle Grotte bizantine di Tufo di Zungoli, dalla passeggiata del Regio tratturo alla scoperta del Parco “Boschi e sorgenti della Baronia”. Programma completo delle visite guidate (tutte gratuite) su www.festivaldellacinegustologia.it
Presentazione del Festival della Cinegustologia
Conferenze, degustazioni, laboratori, proiezioni, spettacoli e visite guidate. Sono gli ingredienti del primo Festival italiano della Cinegustologia che nasce in Campania, a Trevico, il centro abitato più alto del Mezzogiorno peninsulare. Un borgo medievale dell’alta Irpinia, incastonato tra Campania e Puglia a 1094 metri di altezza, che ha dato i natali (il 10 Maggio del 1931) ad Ettore Scola, che ha poi celebrato il suo legame con la città nel film “Trevico – Torino – Viaggio nel Fiat-Nam”, divenuto un simbolo negli anni 70’ delle narrazioni cinematografiche dell’emigrazione dei giovani meridionali verso le grandi fabbriche del Nord.
Oggi ad oltre 40 anni da quella pellicola del 1973, una delle grandi testimonianze dell’impegno civile del cinema di Scola, ed a quasi un anno dalla morte del regista irpino (il 19 Gennaio 2016) la sua città natale lo celebra dedicando interamente alle sue opere il primo Festival italiano della Cinegustologia, un nuovo modo di fruire il cinema attraverso le analisi del gusto ideato da Marco Lombardi, docente di Cinema ed Enogastronomia in alcune delle principali Università italiane, dallo IULM di Milano alla Sapienza di Roma, dall’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo all’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli.
Nella prima edizione del Festival c’è un fitto programma di eventi cinegustologici che dal 5 all’8 Gennaio, grazie alla collaborazione con i Comuni di Vallesaccarda e di Zungoli, saranno una straordinaria vetrina delle eccellenze enogastronomiche e paesaggistiche dell’intero territorio irpino della Baronia, ma saranno anche e soprattutto un modo per offrire ai più giovani e non solo la possibilità di vedere alcuni grandi capolavori della storia del cinema italiano. Una storia che Ettore Scola ha attraversato per oltre quarant’anni (è datato 1964 il suo esordio alla regia), dirigendo alcuni dei più grandi attori del cinema italiano come Vittorio Gassman, Sophia Loren, Nino Manfredi, Marcello Mastroianni, Giovanna Ralli, Alberto Sordi e Massimo Troisi, ma anche grandi attori internazionali come Gerard Depardieu e Jack Lemmon.
La Cinegustologia
“La Cinegustologia – racconta Marco Lombardi – è un nuovo approccio che, estrapolando profumi, sapori e sensazioni tattili dalla filmografia di vari registi, proprio come se le loro opere fossero cose da bere o da mangiare, permette di descrivere i vini e i cibi al di là dei linguaggi e dei rituali canonici della critica, cioè in maniera più libera e popolare, visto che il cinema è patrimonio di tutti”. Del resto capita di frequente che commentando un film ci viene da dire che è dolce, amaro, duro, crudo, tenero o anche piccante. “Ebbene questa diffusa tendenza lessicale – evidenzia Lombardi – testimonia l’insufficienza dei classici codici linguistici (critici) che spesso, inseguendo una vana presunzione di oggettività, mettono fuori campo le nostre emozioni nella valutazione di un film”.
E oggi, dopo quasi dieci anni dalla sua nascita (nella primavera del 2008), la Cinegustologia è anche un insegnamento universitario in alcune delle principali Università italiane (lo “IULM” a Milano, la “Sapienza” a Roma e il “Suor Orsola” a Napoli solo per citarne alcune), un libro (Cinegustologia – Leone Verde Editore), un sito web (www.cinegustologia.it) ed è un approccio di analisi cinematografica che Marco Lombardi porta in giro nei principali Festival del Cinema internazionali (da Mosca a Toronto, da Seattle a Varsavia, da Sofia a Salonicco, da Vienna a Kiev, da Cannes a Venezia) ed a “Cinematografo” su Raiuno.
Marco Lombardi: da Torino a Trevico
L’inventore della Cinegustologia è Marco Lombardi, nato a Torino il 13 Aprile del 1962. Laurea in Giurisprudenza all’Università degli Studi di Torino, per anni top manager in alcune delle più importanti aziende italiane (Danone, Fiat, Recordati, Saiwa e Tele+ solo per citarne alcune) a partire dalla fine degli anni ’80 Marco Lombardi diventa in breve tempo uno dei giornalisti e critici cinematografici più apprezzati in Italia, spaziando dalla radio (Radio Rai, Radio 24) alla televisione (da Rai Futura a Rai Uno, dove oggi è uno dei più apprezzati critici di “Cinematografo” di Gigi Marzullo) fino ad essere prestigiosa firma per il cinema per numerosi periodici ed importanti quotidiani nazionali: prima “L’Unità”, poi “Il Sole24ore” ed oggi “Il Messaggero”, dove scrive di cinema, arte ed enogastronomia.
Proprio l’enogastronomia diviene da subito l’altro grande filone culturale sviluppato da Lombardi accanto al cinema, anche in ambito accademico e giornalistico. In quest’ultimo ambito è critico enogastronomico per le più importanti guide de “Il Gambero Rosso” e cura l’edizione di Napoli de “Il Mangelo”, il ‘Vangelo’ dell’enogastronomia, la prima guida ai ristoranti che raccoglie i giudizi dei clienti dei ristoranti stessi. In ambito accademico insegna Cinema ed Enogastronomia in alcune delle più importanti Università Italiane “La Sapienza” di Roma, lo IULM di Milano, l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli e l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, insegna nei Master di Comunicazione dell’Enogastronomia del Gambero Rosso a Roma e a Napoli ed anche alla Scuola Holden di Alessandro Baricco, al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma e Milano e all’Accademia d’Arte Drammatica Silvio d’Amico di Roma.
Già dai primi anni ’90 inizia ad essere invitato come giurato in alcuni dei più importanti Festival cinematografici del mondo (da Mosca a Toronto, da Seattle a Varsavia, da Sofia a Salonicco, da Vienna a Kiev, da Cannes a Venezia) fino a giungere a dirigere il Festival cinematografico Filmondo ed a selezionare le opere prime e per gli European Film Awards e per la Mostra del Cinema di Venezia (per la sezione “La Settimana della Critica”). Unendo le sue due grandi passioni per il cinema e l’enogastronomia Marco Lombardi nel 2007 fonda la Cinegustologia, che in breve tempo diviene nota in tutto il mondo, grazie alle sue partecipazioni ai Festival del Cinema. Nel 2013 per la Cinegustologia arriva anche il Premio Nazionale di Divulgazione Scientifica e nel 2014 il Premio Bettetini per la prima tesi italiana in Cinegustologia ispirata al film “Reality” di Matteo Garrone.