Marcia indietro del Miur sulle gite scolastiche. Con una nota dello scorso 12 aprile, il ministero dell’Istruzione cerca di tranquillizzare il personale scolastico, in allarme dallo scorso 3 febbraio per i tantissimi adempimenti, prima e durante i viaggi e le gite d’istruzione, cui sono stati chiamati docenti e capi d’istituto da viale Trastevere e dal Vademecum della polizia stradale. Il Vademecum, recita la nota 3130 dell’altro ieri, “non attribuisce in alcun modo ai docenti o ai dirigenti scolastici nuovi compiti e conseguenti responsabilità oltre quelle contemplate dal codice civile o dal Contratto collettivo di lavoro”.
Secondo la nota di due mesi fa, prima di fare salire su un pullman insegnanti e alunni, il dirigente scolastico avrebbe dovuto controllare che la ditta fornitrice del servizio fosse in regola con tutti gli adempimenti burocratici e fiscali previsti dalle norme vigenti. Inoltre, il preside avrebbe dovuto verificare, con l’ausilio degli agenti della Polizia stradale, che l’autista fosse in possesso della patente D e della Carta di qualificazione del conducente. Ma non solo. Durante il viaggio, i docenti avrebbero dovuto controllare che il conducente del bus non avesse alzato il gomito, che abbia rispettato le pause di riposo e che non superasse i limiti di velocità. Presidi e accompagnatori avrebbero dovuto verificare l’idoneità del bus al trasporto in tutta sicurezza di scolaresche e insegnanti. Ma, come spiega lo stesso ministero, dal 3 febbraio scorso le richieste di chiarimento sono state tantissime. E con la nota di due giorni fa a Palazzo della Minerva sperano di riportare le lancette a prima del 3 febbraio scorso. Perché il rischio che i docenti si rifiutassero di accompagnare le classi in gita era più di una semplice paura.
La nota spiega che il Vademecum “va inteso come documento orientativo volto a facilitare il lavoro delle scuole nella scelta delle società di trasporti cui affidare il servizio”, dopo i recenti incidenti in cui hanno perso la vita anche studenti italiani. E ribadisce che il conducente durante il viaggio deve evitare comportamenti pericolosi, fermo restando che “la responsabilità della condotta è solo del conducente e la verifica dell’idoneità alla guida dello stesso ricade sulla società dei trasporti per la quale presta servizio”. Così come gli accompagnatori non sono tenuti a verificare i mezzi di trasporto. “Non è pertanto obbligatorio”, conclude la nota, comunicare preventivamente la partenza delle scolaresche o richiedere l’intervento preventivo delle forze dell’odine. Il ministero ha quindi inteso offrire una possibilità in più ai capi d’istituto per rendere più sicure le gite scolastiche. (fonte R.it)