«Una passerella in cui mancavano quelli che veramente hanno contribuito alla riapertura dell’Ufficio del Giudice di Pace, a parte ovviamente i rappresentanti dell’Associazione Forense del Vallo di Lauro, cui va senza dubbio ascritto il merito di aver lottato con forza per il ripristino di questo presidio di legalità». E’ così che si apre la nota di Giuseppe Rubinaccio, rappresentante provinciale del Mir, che sulla presenza della delegazione dei parlamentari Pd alla manifestazione di venerdì ha più di una riserva, mentre evidenzia che proprio qualche rappresentante non invitato ha invece dato la stura a suo tempo, allo stato di impasse in cui versava la vicenda. «Purtroppo la storia è testimone di un’altra verità, al di là delle passerelle, quella che ha visto l’impegno del parlamentare di Forza Italia Paolo Russo e dell’ex sindaco Liberato Santaniello nella soluzione di questa vicenda. Quantomeno nella fase decisiva di questa vicenda. Dico questo affinché ci sia verità storica sui fatti. Per amore del vero, considerato che l’unico apporto dato dai parlamentari del Pd presenti a quella manifestazione è stato quello di sgretolare il territorio, annettere un pezzo di Irpinia al collegio elettorale napoletano. Famiglietti, Manfredi e Rostan hanno votato l’Italicum, ma sulla vicenda del Giudice di Pace non hanno meriti più grandi di quelli dei reali rappresentanti istituzionali impegnati a salvare il nostro presidio. Per questo penso che più che tagliare il nastro dell’Ufficio di Quindici, avrebbero fatto meglio a inaugurare uno dei qualsiasi carnevali organizzati in Campania. Ovviamente alla base di quanto asserisco, ci sono le prove documentali. A partire dalla delibera numero 26 dell’undici aprile 2014 della giunta di Quindici, presieduta da Liberato Santaniello, che ovviava alla miopia di alcuni sindaci medici, che avevano messo nel dimenticatoio le giuste istanza dell’Associazione Forense. E alla mozione presentata il 5 novembre 2014 dall’onorevole Russo in cui impegnava il Governo sulla vicenda. Cito testualmente dagli atti della Camera dei Deputati, parte della mozione di impegno al Governo sul caso: «impegna il Governo a valutare la possibilità di adottare le opportune iniziative, anche a livello normativo, per permettere, anche agli altri comuni che ne abbiano fatto richiesta, il recupero degli uffici giudiziari oggetto di soppressione ai sensi del decreto legislativo n. 156 del 2012». Questi sono i fatti, il resto solo passerelle. La verità è che il Pd ha tagliato gli uffici, altri hanno messo in campo buone pratiche ed iniziative per scongiurarne gli effetti, che il Pd ha affossato il Paese e con l’Italicum ha di fatto tagliato il Vallo di Lauro e parte del Baianese dall’Irpinia».