Continuano gli appuntamenti culturali all’ IC Giovanni XXIII di Baiano. Questa mattina è stata la volta del libro “Legàmi” del baianese Antonio Vecchione che ha presentato agli alunni come narrazione”un pellegrinaggio a ritroso scavando nell’ anima, seguendo un lento cammino da un capo all’ altro di Baiano tra vicoli, piazze, portoni”.
Si parte dal l’importanza di avere una radice, ovunque poi ti portino le strade e il destino e questo lo sapeva bene Cesare Pavese, citato nel discorso iniziale dal Dirigente Scolastico, Pasquale Napolitano “Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nella terra c’ è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti.”
“Una descrizione dettagliata e puntuale di Baiano anche dal punto di vista archeologico e urbanistico”,,afferma il prof. Carmine Napolitano, cultore della storia locale che rievoca alcuni episodi realmente vissuti e riportati nel libro. Il personaggio di”o talian”, un calzolaio che viveva in un basso con la passione del canto che però dava fastidio al vicino il quale lo pagò affinchè non cantasse più per poi restituirli perchè non riusciva a non cantare è solo uno dei tanti che impreziosisce la narrazione storica. In questa pubblicazione Antonio Vecchione descrive accuratamente palazzi, case, abitudini, quartieri come quello dei Vesuni che diventa punto di incontro per i viandanti ma anche luogo magico infestato dagli spettri. Un viaggio emozionale tra vicoli e palazzi , una passeggiata “che consente al lettore di aprire portoni, sentire voci e sentirsi parte integrante del racconto”.
La globalizzazione potrebbe premere fortemente sui patrimoni culturali locali, sui repertori folkloristici, finendo per omologare inevitabilmente usi, costumi, conoscenze proprie di una determinata regione o comunità, per questo diventa fondamentale per la scuola l’importanza dello studio della storia locale, che insieme alla memoria delle generazioni viventi, alla percezione del presente e alla visione del futuro, contribuisce a formare la coscienza storica dei cittadini e li motiva al senso di responsabilità nei confronti del patrimonio e dei beni comuni. La scuola è chiamata ad esplorare, arricchire, approfondire e consolidare la conoscenza e il senso della storia.