Ieri 15 marzo 24 , porte aperte al castello Gesualdo, per gli studenti della terza classe servizi alla sanità e servizi sociali, dell’ Istituto De Sanctis – Oscar D’Agostino sede professionale A. Amatucci di Avellino, accompagnati dalle Docenti Prof:sse Valentino Caterina e Marianna Pettinati. Una visita guidata sia per visitare il castello e sia per il borgo antico adiacente al castello, il tutto nell’ambito del progetto “ Il Mantello Condiviso “ parole e azioni di solidarietà, promosso dal CSV Irpinia Sannio. II edizione del premio concorso – nessuno è troppo piccolo per fare la differenza.
Ad accogliere, gli studenti e docenti nell’area antistante il castello, c’erano; i Consiglieri CSV Irpinia Sannio : Antonietta Raduazzo, Romeo Ninno D’Adamo e Francesco Giacobbe. Inoltre, Maura Cappuccio Coordinatrice del progetto e Rossella Colella organizzatrice dell’evento di cui, CESVOLAB, si fa carico della logistica e dei costi.
Invece, a far da cicerone, è stato il Prof. Fiorentino Vecchiarelli, Presidente dell’ Accademia dei Dogliosi di Avellino, una istituzione culturale fondata 1620 dal Principe Marino II Caracciolo nel castello di Avellino, il quale già dall’esterno del castello ha intrattenuto gli studenti con una lectio magistralis, sulla nascita del Castello di Gesualdo, dicendo tra l’altro: “Il castello comincia a sorgere già in epoca longobarda e che si estende poi con i normanni e diventerà una fortezza vera e propria. Quando poi arriva questa famiglia che si insedia qui i Gesualdo, dai quali prende il nome il borgo. Le cronache dicono che molto probabilmente, la dinastia sia discendente addirittura da Ruggero il normanno, e quindi, dal gran Conte di Sicilia da cui poi discese Ruggero II che nel 1130 nel castello di Avellino con l’incontro con il Papa o l’anti Papa Anacleto II , il 24 settembre del 1130 stabiliscono insieme la nascita del nostro regno del sud e di quello che sarà il Regno di Sicilia, che poi, diventerà il regno di Napoli. E, che per 730 anni riunirà un po’ tutte le genti meridionali, dall’ Abruzzo alla Sicilia. Pensate, il più antico stato nazionale d’Europa sorge proprio nel castello di Avellino con questo incontro importante e quindi vedete l’importanza e la centralità anche del nostro territorio. Quando la storia si fa con l’A maiuscola, questa è passata anche da noi. Gesualdo, trova il suo momento importante, con questo Principe Carlo Gesualdo, che all’interno vi racconterò la sua vita un po’ particolare. Ho visto, che molti di voi non conoscono chi era Carlo Gesualdo, quindi, vedete l’occasione di scoprire anche che la nostra terra ha dato non i natali perché lui era nato a Venosa in Basilicata. Però, la sua famiglia aveva sede principale a Conza della Campania, Gesualdo e Venosa. Quindi, un feudo molto grande quello della famiglia, perché con il fenomeno dell’incastellimento che si ebbe con l’arrivo delle invasioni barbariche alla fine dell’impero romano. Molte popolazioni, si stabilirono sulle colline , infatti tutto il nostro meridione è pieno di questi centri di incastellati che significa che sorgono in alto intorno ad un castello , che difende il territorio. E con questo castello di Gesualdo, si potevano controllare le vie di comunicazione e se qualcuno si poteva avvicinare al maniero, sia dalla zona del napoletano, ma anche dalla zona delle puglie e dal beneventano. Quindi era un castello dall’importanza strategica, assolutamente notevole. Oggi vedete, che l’aspetto del castello è soprattutto rinascimentale, ha perso un po’ quella che era l’impronta medievale di epoca normanna. Il castello venne modificato all’epoca della seconda moglie Eleonora D’Este, che venendo da Ferrara porta il gusto rinascimentale in Irpinia. E quindi, il castello lo vedete non ha più l’aspetto di una fortezza del rinascimento, ma l’aspetto di una residenza del rinascimento. Anche questo ha una caratteristica molto rara nel nostro territorio. Voi immaginate che la nostra provincia di Avellino, ha il più alto numero di castelli per provincia in Italia. Normalmente i trentini e gli altoatesini si vantano che loro hanno il maggior numero di castelli in Italia. Questo è vero, se mettiamo insieme le province di Trento e Bolzano, ma da sola la provincia di Avellino ha 114 castelli , quindi, il numero più alto per provincia in Italia. Alcuni perfettamente visitabili, altri allo stato di ruderi come quello di Monteforte Irpino, ma sono giustamente una presenza, ed essi ci raccontano la storia del nostro passato”.
La visita degli studenti al castello, è proseguita all’interno, sempre sotto la guida del Prof, Fiorentino Vecchiarelli, per la parte visitabile, essendo, ancora in corso i lavori di restauro della parte nord-est del maniero iniziati il 15/04/2021. Dopo di che, si è passati a visitare il borgo antico e al termine, l’Associazione Fratres (Donatori di Sangue di Gesualdo) ha offerto agli studenti un piccolo buffet nella loro sede al Palazzo Pisapia, alle pendici del castello.
Carmine Martino