Al via, lunedì prossimo 10 settembre, la settima stagione del Godot Art Bistrot
Sul palco di via Mazas, dagli Stati Uniti arrivano i Sun June quintetto di Austin (Texas), formatosi sul set di un film di Terence Malick
AVELLINO. Lunedì prossimo alle 22sipario alzato per l’inaugurazione della nuova stagione, la settima, del Godot Art Bistrotdi Avellino. Sul palco di via Mazas – calcato negli anni da oltre 400 artisti del calibro di Tom Brosseau, Baby Dee, Sid Griffin, Lydia Lunch, Ovo, Hugo Race, Dan Stuart e Uzeda, solo per citarne alcuni – arrivano dagli Stati Uniti i Sun June, quintetto di Austin (Texas), formatosi sul set di un film di Terence Malick dove Laura Colwell (voce) e Stephen Salisbury (chitarre) lavoravano al montaggio. Durante le pause, i due provavano con la neonata band assieme agli amici Michael Bain (chitarra), Sarah Schultz (batteria) e Hustin Harris (bass). E l’album d’esordio – «Years» (2018, Keeled Scales) – raccoglie proprio il risultato di quelle session: un disco denso di atmosfere notturne e trasognate che si srotola con naturalezza fra ballad strapiene di dolcezza nelle quali sono spesso i focolai domestici a caratterizzare i testi.
Secondo appuntamento, domenica 23, con «Elius Inferno & The Magic Octagram», progetto concepito nel 2015 a Londra da Donato Guitto ed Elio di Menza, che conta centinaia di live fra l’Inghilterra e l’Italia, fino all’approdo in Puglia per una full immersion al «Sudest Studio» di Guagnano in provincia di Lecce, dove Alberto Ferrari (Verdena) decide di missare il loro primo disco «Rat In Space» (2017, Annibale Records).
Chiude la programmazione settembrina, domenica 30, la cantautrice americana Erika Wennerstrom, personaggio di culto nell’ambiente del rock alternativo meglio conosciuta come la leader e voce inconfondibile degli Heartless Bastards. Dotata di una voce strepitosa e dal timbro unico, Wennerstrom torna nel nostro Paese per la presentazione del suo primo Lp da solista «Sweet Unknown» (2018, Partisan Records), nel quale spiccano le presenze di Patrick Hallahan (membro dei My Morning Jacket) alla batteria e David Pulkingham (già al fianco di Robert Plant e Patty Griffin) alla chitarra elettrica.
Non solo musica. Il Godot, infatti, è anche cinema (mercoledì 12 alle 21, proiezione di «The End of the Tour»di James Ponsoldt per ricordare a 10 anni dalla scomparsa lo scrittore David Foster Wallace), presentazione di libri (giovedì 13 alle 18.30, «Il sistema di accoglienza in Italia»con Gennaro Avallone, Adele Galdo e Dimitri Meka) e teatro (giovedì 20 alle 19, presentazione del laboratorio di Clif Imperato).
foto in allegato di Luca Daniele
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