L’episodio discriminatorio avvenuto, presso lo stadio di Montemiletto (AV), nel weekend appena trascorso è di una gravità inaudita che non può essere tollerato né tanto meno taciuto.
Il venticinquenne senegalese Gueye Ass Dia, giocatore dell’A.S.D. Serino ha subito una vera e propria aggressione verbale dall’arbitro, il quale si è rivolto a lui dicendogli: “Stai zitto, negro!”
La partita del girone C del campionato di promozione giocata, sabato 26, dal Serino Calcio 1928 contro il Real Sarno è stata macchiata da un comportamento di stampo razzista arrivato dal direttore di gara, inaccettabile per la sua violenza e antisportività.
Esprimo vicinanza e solidarietà al giocatore Gueye Ass Dia, alla squadra e alla società.
Condivido la presa di posizione del Presidente, Donato Trotta, il quale ha immediatamente dichiarato: “Vedendo il mio calciatore in lacrime mentre si dirigeva negli spogliatoi ho deciso di ritirare la squadra dal campo perché non permetto a nessuno di calpestare la dignità dei miei ragazzi e soprattutto la mia. Penso che questa volta si sia superato il limite e chiedo subito un’indagine federale”.
Qualora il Presidente Trotta e la squadra lo dovessero ritenere opportuno sono a loro disposizione per compiere qualsiasi iniziativa si ritenga utile per far si che episodi del genere non avvengano mai più in Irpinia e in Campania, alla luce del fatto che il calcio è seguito da tantissimi giovanissimi i quali potrebbero essere influenzati in maniera negativa e pericolosa da episodi discriminatori del genere, soprattutto se compiuti da chi le regole le dovrebbe far rispettare e non violare.
A tal proposito auspico che il ministro dell’Interno Matteo Salvini torni sui propri passi non tollerando più episodi di razzismo e violenza negli stadi applicando pene severissime per i trasgressori e adottando provvedimenti esemplari come la chiusura degli stadi e la sospensione delle partite, lì dove si reputa necessario come, ad esempio, per i cori razzisti, di qualche settimana fa, contro il giocatore della SSC Napoli Kalidou Koulibaly.