Ricorre oggi il 62esimo anniversario della morte di Osvaldo Sanini, il poeta e giornalista genovese internato dal regime fascista a Grottaminarda nel 1941.
Alla sua figura è stato dedicato, questo pomeriggio, un momento di commemorazione presso la sua tomba nel Cimitero di Grottaminarda, alla presenza dell’Amministrazione comunale, di cittadini e soprattutto di una rappresentativa degli alunni della secondaria di primo grado dell’Istituto Comprensivo San Tommaso d’Aquino i quali, guidati dalla loro insegnante, Gabriella Rapa, avevano studiato la vita e le opere di Sanini e gli hanno reso omaggio con la lettura di diversi suoi scritti.
Per l’occasione l’Amministrazione comunale ha fatto realizzare la foto in ceramica dell’intellettuale per apporla sulla lapide ed ha donato a ciascuno dei ragazzi presenti il volume di Luigi Melucci, relativo all’epistolario tra Osvaldo Sanini e Leopoldo Faretra, medico patriota e suo benefattore.
Ed a proposito di benefattori, presente, per dare la sua testimonianza diretta ai ragazzi, Ivana Blasi, nipote di Michelangelo Blasi, la quale da bambina, insieme alla sorella, veniva spesso incaricata dal nonno di portare il pranzo a Sanini. Il poeta, infatti, versava in condizioni disagiate ed in cambio del doposcuola ai bambini riceveva sostentamento da diverse famiglie grottesi.
Deposti sulla tomba dell’intellettuale genovese tanti fiori, soprattutto mimose, poesie e persino una tesi di laurea in filologia moderna su “Osvaldo Sanini: tra lirica ed impegno civile di Rossella Nerino.
«Passano gli anni ma la figura di Osvaldo Sanini non viene dimenticata dai grottesi, anzi, sempre più approfondita ed apprezzata nei diversi aspetti – afferma l’Assessora alla Cultura, Marilisa Grillo, – d’altra parte Sanini scelse di restare a Grottaminarda anche dopo la revoca della misura avvenuta già nel ’42, quindi nonostante tutto instaurò un rapporto intenso con la popolazione.
Abbiamo voluto distribuire alcuni volumi che contengono le sue lettere proprio per far sì che i ragazzi possano fare un approfondimento critico sulla sua figura. Un ringraziamento alla professoressa Gabriella Rapa, sempre attenta all’educazione civica e ad imprimere, soprattutto nei ragazzi di prima, quella curiosità sulla storia locale utile a preservarne la memoria.
Un ringraziamento poi a Franco Angrisano che ha realizzato la foto, a Francesco Palomba che l’ha riprodotta in ceramica ed a Tommaso De Luca che l’ha istallata sulla lapide».