Un interessante convegno si è svolto venerdì 25 novembre, presso la sala convegni della sezione irpina dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) di Grottaminarda, in occasione del 42 anniversario del terremoto del 23 novembre 1980, che sconvolse il territorio irpino e le aree delle regioni limitrofe.
All’evento, hanno partecipato oltre allo staff di ricercatori dell’ INGV di Grottaminarda, anche rappresentanti delle autorità civili locali e rappresentanti del volontariato della protezione civile campana e delle varie associazioni di volontariato della Valle Ufita.
L’obiettivo del convegno è stato quello di accrescere la consapevolezza della collettività ufitana, sul rischio sismico e sulle pratiche da mettere in atto per ridurlo. Ne è scaturito, un dibattito con una serie di domande tra il pubblico presente e ricercatori, i quali hanno risposto sempre in modo esaustivo.
Era presente anche il Sismologo Alessandro Amato, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ( INGV ) di Roma, venuto appositamente per il convegno, che ha presentato anche la riedizione del suo libro ” Sotto i nostri piedi. Storie di terremoti, scienziati e ciarlatani “, a cui al termine del convegno abbiamo poste alcune domande.
L’ INGV con questo convegno si è aperta al pubblico? Come organizzato dai colleghi dell’ INGV di Grottaminarda, che è una sezione dell’ Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Roma, hanno fatto una serie di giornate nella ricorrenza del terremoto del 23 novembre 1980. Dal 22 novembre fino ad oggi, stiamo facendo una serie di giornate, abbiamo fatto incontri con le scuole, con il pubblico, con i volontari della protezione civile e con associazioni varie di volontariato, per ricordare che l’ Irpinia è una terra a rischio sismico ed è importante conoscere il fenomeno, conoscere il rischio e fare prevenzione. Per essere, un pò tutti più preparati per affrontare questo rischio, Questo è stato il principale motivo di questo convegno.
Ha trovato in questi incontri con la collettività ufitana, sensibilità verso la questione terremoto ? Direi di si, perchè tutte le persone che abbiamo incontrato e specialmente i volontari del servizio civile, che abbiamo incontrato oggi pomeriggio sono sicuramente sensibili perchè questo rischio lo vivono. Questa mattina, abbiamo incontrato gli studenti delle scuole dei licei, ragazzi di 16 anni, con i quali è stato più difficile interagire. Abbiamo provato, di coinvolgerli in un questionario, in dialogo, ma come detto è stato difficile, perchè, l’attenzione è stata un pò precaria. Però, nel questionario loro preposto, come fatto anche oggi pomeriggio, abbiamo notato una buona conoscenza e una buona consapevolezza anche in ragazzi, apparentemente un pochino distratti. Sembrerebbe, da questi dati che abbiamo visto in anteprima, che ci sia un interesse, una certa conoscenza del rischio sismico. Per esempio, sulle domande che abbiamo fatto se si conosce come comportarsi in caso di terremoto, dalle risposte avute, un pochino di ottimismo c’è.
Quindi, la prevenzione è il solo modo per far conoscere i rischi del terremoto e come affrontarli ? Noi cerchiamo di fare questi incontri e i colleghi della sezione di Grottaminarda, hanno messo in piedi varie serie di installazioni, con dimostrazioni agli studenti di vari fenomeni , che hanno fatto percorrere alle varie scolaresche, che sono venuti in questi giorni per gli esperimenti ,. Io sono arrivato solo oggi, e loro hanno detto che c’è stata parecchia partecipazione. E quindi, la prevenzione è il primo passo e il solo modo per far conoscere il fenomeno terremoto e i rischi connessi.
Lei è solo di passaggio? Si sono arrivato solo oggi, ma varie volte sono stato qui. Quando abbiamo aperto la prima sezione dell’ Ingv al Castello di Grottaminarda e anche quando una decina di anni fa, fu inaugurata questa sede, per cui la mia è una conoscenza ventennale dell’ Irpinia.
Era presente per il supporto logistico esterno, la Protezione Civile Flumerese , con mezzi e personale.
Carmine Martino