Si è tenuta ieri nella Sala consiliare “Sandro Pertini” di Palazzo Portoghesi, una lunga seduta del civico consesso.
Approvato il Rendiconto della gestione dell’Esercizio finanziario 2019: conti in ordine, in linea con il previsionale, tempi nella norma e parere favorevole del Revisore dei Conti seppur con un “disavanzo tecnico”, dovuto all’applicazione del calcolo “normalizzato” del FCDE previsto dalla normativa; il fondo è prevalentemente legato alle riscossioni per conto di Irpiniambiente e quindi si conta di far rientrare queste risorse attraverso la concessionaria “Gamma Tributi” in maniera celere, appena terminerà la sospensione della riscossione prevista dal Governo.
L’assise si è poi occupata, approvando all’unanimità, dell’accordo quadro per il Progetto di sviluppo territoriale promosso dalla Provincia di Avellino “Sistema Irpinia”, per mettere in rete i monumenti e le potenzialità turistico-culturali di ciascun comune e che a Grottaminarda vedrà la promozione del Castello d’Aquino, dell’Antiquarium e del Santuario di Carpignano.
Ritirati due punti all’ordine del giorno in materia di urbanistica: un Pua (Piano urbanistico attuativo) di iniziativa privata in località Pioppi/Catauro e una convenzione relativa ad un P.d.C. (Permesso di costruire).
Approvata, invece, la sdemanializzazione del tratto di strada vicinale Carolone 2, ed il riconoscimento di un debito fuori bilancio in seguito ad una sentenza della Corte di Appello di Napoli riguardate espropri risalenti al 1992 e quindi citazioni del 2006.
Infine il Consiglio comunale si è occupato di aliquote Imu e Tari.
Approvato il Regolamento per l’applicazione della Nuova IMU, le modifiche al Regolamento per l’applicazione della TARI nel 2020, le aliquote della Nuova IMU da applicare nel 2020 e le tariffe per la TARI del 2020, confermando, in questa fase, l’impianto tariffario del 2019.
Per quanto riguarda la Nuova IMU vengono sommate le vecchie aliquote IMU e TASI (cancellata dalla legge di bilancio 2020), recepito l’aumento dell’uno per cento e quindi dal quattro al cinque per cento, del Tributo Provinciale in materia di TARI, ma soprattutto applicata una riduzione del 16,60 per cento alle attività commerciali obbligate alla chiusura dal Decreto del 22 marzo in seguito all’emergenza sanitaria.