Per Giovanni
Non si è mai pronti per il dolore. Non si è mai pronti per la mancanza. Speri sempre che tutto possa andare nel verso giusto, che si possa continuare a costruire la propria vita giorno per giorno. E si lotta per tutto questo!
Giovanni ha lottato, non si è dato mai per vinto, ha affrontato ogni giorno della malattia con coraggio e determinazione. Il nostro amatissimo Gio’ è e sarà sempre il pezzo pulsante dei nostri cuori.
Per ora non ci incontreremo, Giovanni caro, ma viaggeremo insieme, sempre vicini, su percorsi paralleli, ma dove si intrecceranno ricordi, emozioni, amore. Tu sempre accanto a noi a proteggerci, ora che gli angeli del cielo sono diventati tuoi amici, ai quali stai insegnando a giocare a basket, a tennis, a ping pong, a calcio e a nuotare.
Perché Giovanni vivrà ogni volta che un ragazzo, chiudendo gli occhi, proverà a realizzare un tiro da tre, ogni volta che una volée taglierà il campo, ogni volta che dopo un’azione corale arriverà un cross in area, ogni volta che una pallina di ping pong batterà incessantemente su un tavolo, ogni volta che dopo un tuffo nel mare l’acqua schizzerà e accarezzerà il cielo, ogni volta che dopo una partita di basket, o di calcio, o di qualsiasi altro sport, gli amici si abbracceranno felici non per aver vinto, ma perché hanno giocato insieme.
Le sue virtù umane, le sue doti sportive e i suoi svariati interessi culturali erano un bene comune, un bene di tutti noi.
Gio’, con la sua semplicità, perché Gio’ possedeva questo meraviglioso e rarissimo pregio, ha illuminato le nostre esistenze: di chi lo ama come figlio, come fratello, come nipote, come fidanzato, come amico, ma anche di chi ha avuto la fortuna di conoscerlo, frequentarlo, ammirarlo. Perché Giovanni ci ha insegnato i veri significati di passione, di bontà, di sacrificio, di speranza, di lealtà, di lotta, di amicizia, di sorriso, di sincerità, di affetto, di umiltà.
Grazie Gio’, grazie nostro infinito “Campione” per ciò che ci hai donato, per ciò che ci hai insegnato. E ti diremo “grazie” ogni giorno, fino ad abbracciarci quando ci incontreremo di nuovo.
Noi familiari vogliamo stringere in un abbraccio affettuoso tutte le persone che sono state vicine al nostro Giovanni: la sua splendida fidanzata con la sua cara famiglia, i suoi meravigliosi amici,
i suoi appassionati compagni delle associazioni sportive, chi lo ha assistito e gli ha voluto bene. Un ringraziamento dal profondo del cuore vogliamo che giunga anche al professor Antonio Maria Risitano, direttore dell’Unità Operativa di Ematologia dell’Azienda Ospedaliera Moscati di Avellino, unitamente alle dottoresse Gabriella Storti e Luana Marano, al personale sanitario e amministrativo del reparto, agli infermieri, agli Oss e a tutti gli operatori. Hanno trattato, curato e difeso Giovanni come se fosse un proprio figlio, un proprio fratello, e questo il nostro Gio’ ce lo diceva ogni giorno.
Gio’ caro, Gio’ adorato, il tuo sorriso e il tuo cuore buono ci guideranno sempre.