Dopodomani, 1° marzo, Riccardo Cotarella riceverà dall’Università del Sannio la Laurea ad honorem in “Economia e Management”. La cerimonia di conferimento si terrà nella mattinata nell’Auditorium Sant’Agostino di Benevento. Un riconoscimento che premia un grande enologo e, nello stesso tempo, anche un territorio e un’azienda, La Guardiense, che dal 2007 lo ha scelto come suo consulente.
Un rapporto intenso e pieno di stima reciproca, quello fra Cotarella e La Guardiense, infatti, non molto tempo dopo l’avvio della consulenza, in un’intervista aveva precisato: “Nutro per tutti i soci de La Guardiense un profondo sentimento di amicizia e di affetto che mi porta a dare loro il massimo della mia conoscenza e professionalità”.
Promessa mantenuta visti i risultati raggiunti dal sodalizio guardiese, una delle più grandi cooperative del Mezzogiorno che, l’altro, ha guadagnato anche l’”Oscar del vino 2013 per la migliore innovazione”. Con la sua competenza, ma anche con grande umiltà, Cotarella ha saputo favorire una graduale crescita di tutti i viticoltori che hanno fatto notevoli passi in avanti nella gestione dei loro vigneti, una vera rivoluzione copernicana. Su questi effetti ne parliamo con Silvio Di Lonardo, Presidente del Comitato Tecnico (CT) de La Guardiense.
“Riccardo Cotarella dopo aver più volte camminato ed analizzato il ‘vigneto la Guardiense’ – spiega – suggerì ‘I Mille per la Guardiense’, un progetto lungimirante volto alla valorizzazione dei vitigni principe del nostro territorio, Falanghina ed Aglianico. Cominciò così una collaborazione fortissima tra noi viticoltori del CT, il Dottor Cotarella, il suo staff e i 120 soci che di buon grado accettarono la sfida progettuale. A noi del CT fu affidato l’affiancamento sul campo dei viticoltori in tutte le fasi vegetative per fare in modo che i protocolli innovati di gestione del vigneto fossero applicati correttamente dai soci coinvolti. I frutti di questo lavoro sono sotto gli occhi di tutti. ‘I Mille per…’ è stata un’idea straordinaria, nata come impegno collettivo e messa su per dimostrare le potenzialità dei nostri straordinari vitigni autoctoni e per valorizzare il nostro territorio”.
“In sintesi – aggiunge il Presidente del CT – questi i punti basilari: l’esaltazione del matrimonio fra grappoli e foglie, ovvero, la riduzione della produzione naturale per pianta, con un’attenzione particolare alla reazione dei suoi frutti a una progressiva defogliatura; l’adozione di processi produttivi, tipici dell’agricoltura di precisione, tesi a ottimizzare l’uso delle risorse, come la gestione dei suoli e delle risorse idriche; l’indagine su un’area d’intervento innovativa per meglio indirizzare le scelte tecnologiche in funzione dell’obiettivo enologico; aggiungere valore, per i produttori e per il territorio, conservando l’integrità e l’identità dei vitigni e dare nuova immagine nazionale e internazionale con vini di alta qualità”.
Un modo come un altro per affermare che Riccardo Cotarella ha saputo enfatizzare il sapere scientifico con il sapere locale. Il CT e i soci de La Guardiense, infatti, si sottopongono volentieri al continuo aggiornamento proposto dal loro enologo, non a caso, partecipano con assiduità agli di incontri di lavoro tenuti in diverse località italiane, proprio per toccare con mano e confrontarsi con realtà di altri contesti e situazioni.
“La nostra – conclude Silvio Di Lonardo – è un’attività senza sosta che, negli anni, ha elevato la nostra competenza e ci ha portato a compiere sempre nuove sfide. La prossima, che affronteremo sempre con Riccardo Cotarella, appare difficile ma anche irrinunciabile: calmierare l’impatto del cambiamento climatico sulla nostra viticoltura”.