Da una conversazione con Tommaso Palo, skyrunner:
Io ci penso seriamente <– vediamo qui come lo spirito del vero-neofuturista abbocca subito all’idea
– Va bene, io ho già una bozza/idea del “manifesto”, ovviamente ispirato ai poeti in azione cileni e al futurismo di Buccafusca, il tutto riadattato ai nostri tempi. Ok, siamo già almeno in due.
– Due neofuturisti in azione!
E neo-futurismo sia.
Negli anni ’40 Emilio Buccafusca lanciava poesie dal suo aeroplano sopra Caiazzo. Era vicino a Marinetti. Non è di certo l’unico futurista del panorama italiano, ma apparteneva al CAI Napoli. Personalmente non ho mai condiviso in maniera totale le idee del futurismo nonostante spesso finirono nelle mie letture (Come si seducono le donne di Marinetti era alquanto divertente). Non molti anni dopo, in Cile, ispirati al futurismo italiano, il regista-sciamano-fumettista Alejandro Jodorowsky – autore di alcuni film cult come La montagna sacra – insieme ad altri poeti, trasformano la poesia in azione ravvivando la città di Tocopilla. Questa parentesi poetica nella sua vita nel complesso piuttosto varia e movimentata è descritta nel film autobiografico “Poesia sin fin“, del 2016.
Ma perché non ricreare qualcosa del genere anche ora, ad Avella, nel Mandamento, visto che di atmosfere simil-cilene non ne mancano?
Un esempio di un atto futurista: Fumogeno dal Ciesco Alto
Osservare: “come se fossimo in uno stadio”. 3 persone e un cane. Nel frattempo, da due terrazze a Nola in punti differenti, altri due poeti-fotografi in azione riprendono e fotografano il fumogeno dall’imbuto-bocca del Ciesco Alto in lontananza.
N.B. Il fumogeno non è da considerarsi inquinante o un problema per l’ambiente, disperdendosi molto velocemente ed essendo in quantità estremamente ridotte. Il suo prezzo irrisorio può dare un’idea dell’impatto ambientale.
Filosofia del Carpe Diem
La filosofia del “carpe diem” è spesso molto fruttuosa, come l’idea di approfittare di cose brutte per farne altre belle o di scegliere, di proposito, alcune “strane”, con l’obiettivo di sovvertire l’ordine ed il senso comune. Questa è sempre stata la radice del mio pensiero, appresa ovviamente dalle persone che ho avuto intorno e dalle situazioni che la vita pone continuamente. L’inattività è molto stancante. Non avere idee è molto stancante. L’ordinarietà è stancante.
Il neo-futurismo naturalista prende ispirazione da Buccafusca e dai poetas en acciòn cileni, riportandolo al mondo attuale e al nostro contesto.
Manifesto del Neo-Futurismo Naturalista, Avella, 10 Marzo 2018.
- La poesia è azione. Essa non è scrittura, confinata tra le pagine. La poesia ci difende dalla bruttezza e dalla degradazione. Ci permette di vedere le cose con occhi diversi. E’ una maschera che si sovrappone alla disillusione. Gli atti poetici sono veri, concreti.
- Realtà e sogno nel mondo del poeta si confondono.
- Il neo-futurista è coraggioso, non si vergogna dei suoi sogni confusi che lo porteranno alla salvezza interiore.
- Il neo-futurista naturalista ama il pericolo ma rifiuta la guerra. L’atto poetico non deve mai essere distruttivo.
- Se la vita non ha senso, si sfidano le leggi del caos con dell’altro non-senso, che però non è imposto dall’alto, bensì una scelta personale.
- Al primo posto c’è l’immaginazione, sempre, per arricchire la realtà monotona di nuove sfaccettature. La realtà non è mai monotona, è l’uomo chiuso che la rende tale. Il neo-futurista naturalista rifiuta la noia.
- Mai e poi mai le azioni del neo-futurista naturalista dovranno essere utilizzate per apparire di fronte alla società o per soddisfare il proprio ego. Il neo-futurismo naturale è in primis uno stato personale, a costo di rimanere confinato nel cassetto. L’interesse per le cose a cui ci si dedica deve essere autentico e disinteressato.
- Ciò che è naturale è legato all’istinto, perciò l’azione può essere improvvisa e istintiva.
- Passato e futuro ritornano continuamente, intrecciandosi. Il presente è nuovo, e a volte nasce proprio come miscela delle due cose.
- Cultura e bellezza appartengono a tutti e devono essere condivise (ovviamente, a chi ha interesse e sensibilità per fruirne: non va sprecata o gettata in pasto a chi può rovinarla).
- Nella bruttezza è nascosta bellezza.
- Il neo-futurista che potrebbe apparire ingenuo nei suoi sogni irrealistici sa bene che casualità dell’esistenza, vigliaccheria e logica del profitto degli altri esseri umani lo bastoneranno e derideranno le sue idee. Non per questo smette di averne.
- Un esempio di un atto neo-futurista: scrivere un manifesto neo-futurista. In sostanza già scrivere il manifesto del neo-futurismo naturalista nel 2018 è in sé un atto neo-futurista. Non comporta alcun profitto ed espone a critiche in una società in cui non c’è spazio per pensare a cose del genere.
- I neo-futuristi naturalisti sono liberi di associarsi tra loro o semplicemente di definirsi tali se condividono i punti del manifesto, di prendere spunto da essi per migliorare le loro esistenze e smettere di annoiarsi, a patto di non violarne i punti fondamentali, come il fatto che l’atto poetico non deve essere mai distruttivo.
- Cosa penserei io di chi scrive un manifesto del genere? Che è pazzo, pazzo da legare, e lo stimerei per questo.
In conclusione, voi non lo sapevate, ma ad Avella e nel Mandamento ci sono i futuristi.
Salire al Ciesco Alto in una gara può intendersi un atto neofuturista. Immaginare una competizione che dal palazzo baronale di Avella porta gli atleti sulle creste, altrettanto. Mentre nel frattempo bande del paese ed atti teatrali animano il paese in una festa surrealista.
Credere a questa cosa? Beh, è possibile. Dipende dai giorni. Dall’ora della giornata. Da come state. Da quanto avete voglia di immaginare.
Io ci credo, e voi?
Per informazioni, suggerimenti o idee contattare Tommaso Palo e/o Valentina Guerriero.
Letture:
Psicomagia di Alejandro Jodorowsky,
Emilio Buccafusca e il futurismo a Napoli negli anni Trenta
Guida sentimentale ai monti del sud – Emilio Buccafusca
Manifesto del futurismo
Note:
Ovviamente il neofuturismo naturalista può uscire dai confini del Mandamento.
Il punto 5 giustifica il termine “esistenzialista” nel titolo, che non è però di per sé essenziale.
a cura di Valentina Guerriero