È stata violentata per anni e anni dal patrigno. A permettere che ciò accadesse era la madre. La vittima, che ha trovato il coraggio di raccontare la sua storia in tribunale, è stata stuprata fino a quando il suo aggressore non è stato arrestato. I fatti risalgono alla seconda metà degli anni Settanta e all’inizio degli anni Ottanta. Il procuratore della polizia Andrew Walklate ha dichiarato al tribunale distrettuale di Townsville, in Australia, che la madre ha consapevolmente permesso a suo marito di abusare della figlia centinaia di volte, nell’arco di sei anni, da quando la piccola aveva 10 anni. “Per circa una settimana, quando la vittima aveva circa 15 anni, l’imputato ha scambiato le camere da letto con sua moglie per facilitare l’attività sessuale”. Il giudice John Coker ha dichiarato alla corte che la vittima avrebbe subito abusi sessuali “in tutti i modi che si possano immaginare” tra i dieci ei sedici anni. La corte ha sentito che la madre della vittima è diventata consapevole degli abusi “molto presto” rispetto al periodo in cui sono cominciati.
La storia
La donna sostiene di averne parlato con un “magistrato locale”, che le ha detto di “ignorare la situazione”, consigli che il giudice Coker ha definito “orrendi”. Alla fine gli abusi si sono fermati solo quando la madre, ora “piena di rimorso”, ha chiesto aiuto ai suoi genitori (i nonni della vittima) per intervenire. All’età di 72 anni, si è dichiarata lei stessa colpevole di incesto e di aver permesso l’abuso di un minore di 16 anni. La vittima ha detto in tribunale che le azioni della madre “erano dolorose quanto quelle del suo aggressore”. Tenuto conto dell’età della madre e della mancanza di precedenti penali, il giudice Coker ha deciso condannandola a due anni di prigione.