In molti possono dire di essere passati attraverso questa terrificante esperienza: un risveglio improvviso, la percezione di avere tutti i muscoli del corpo completamente bloccati, il respiro stentato, la totale immobilità; tutto ciò accompagnato talvolta anche da un’allucinazione. Non è mai stato del tutto chiarito cosa sarebbe all’origine del fenomeno allucinatorio.
Da tempo si ipotizza che la paralisi notturna sia la conseguenza di un brusco risveglio che avverrebbe quando si è in una fase del sonno profondissima, nota come fase REM (dal rapido movimento degli occhi che è facilmente osservabile), durante la quale si sogna: in quel momento, spesso, i muscoli del corpo sono praticamente paralizzati, secondo quello che si pensa sia un adattamento evolutivo per evitare di fare movimenti bruschi con i quali ci si potrebbe far male; l’attività cardiaca può inoltre essere irregolare. Insomma, un repentino ritorno alla realtà farebbe svegliare soltanto una parte del cervello e, con più lentezza, il resto del corpo. Quello che resta difficile da spiegare è come mai alcune tra le persone che vivono questa esperienza sentano e vedano presenze minacciose di fronte o, addirittura, accomodate sul proprio ventre.
Gli studiosi ipotizzano che queste allucinazioni potrebbero essere la maniera in cui il cervello cerca di far chiarezza nella confusione in cui si è venuto a trovare: un risveglio improvviso, infatti, creerebbe un disturbo nel funzionamento di una parte del lobo parietale destro, il quale avrebbe funzione principalmente sensitiva. I ricercatori spiegano che ad essere coinvolti nel fenomeno per cui si assiste alla proiezione di un’immagine sarebbero i medesimi circuiti che intervengono nelle preferenze estetiche e sessuali degli esseri umani: proprio questa regione, nella quale è quindi presente una sorta di modello morfologico umano, sarebbe responsabile della proiezione di ombre umanoidi che risultano minacciose a causa della contemporanea sensazione di soffocamento. Spiegazione neurologica affascinante ma, in realtà, molto difficile da verificare.