Nella notte tra il 31 Ottobre e il Primo Novembre, ogni anno centinaia di gatti neri spariscono in occasione della festa di Halloween per essere fatti oggetto di macabri riti e uccisioni. Halloween è una festività di origine celtica esportata negli Stati Uniti verso la fine del 1700. Nel corso degli anni, principalmente negli Stati Uniti, si è imbarbarita e ha perso il suo antico senso originario, diventando una specie di carnevalata autunnale di pessimo gusto. Negli ultimi tempi ha preso piede anche da noi. Questa ricorrenza ha un’origine storica controversa e non da tutti ritenuta univoca. Secondo la teoria che ne attesta l’origine celtica, con essa si festeggiava la fine dell’estate (detta Samhain) e l’inizio dell’anno nuovo che cadeva il primo di novembre. Si trattava di una festa rurale, con la quale si volevano scongiurare gli effetti di un inverno troppo rigido sui raccolti dell’anno seguente. La familiarità con la morte e con le sue rappresentazioni macabre aveva una funzione esclusivamente apotropaica. Ai giorni nostri, questa festa è ormai diventata una ridda di usanze diverse che, col tempo, si sono assommate e amalgamate; tutto va bene purché “faccia paura”, purché sia tenebroso, spettrale, misterioso e possibilmente trasgressivo. Il mondo del commercio non si è fatto sfuggire l’occasione di guadagno, e con largo anticipo vengono riempiti gli scaffali dei supermercati e delle cartolerie di gadgets di ogni sorta, oltre al proliferare di feste e serate a tema. C’è un aspetto legato alla ricorrenza di Halloween di tutt’altra natura, poiché nulla ha a che fare nè con il divertimento né con l’occasione di festeggiare. Ogni anno si registra un rilevante numero di sparizioni di gatti soprattutto neri, poi ferocemente uccisi in misteriosi riti satanici volti a propiziarsi il maligno di cui questi poveri felini sono considerati servitori fedeli, se non addirittura la sua incarnazione terrena. Superstizione, ignoranza e malvagità si fondono, alimentate con tutta probabilità dall’assunzione di allucinogeni, droghe e massicce quantità di alcool. I gatti neri erano simbolo di maleficio e sfortuna nel Medioevo, erano considerati “famigli” delle streghe, ossia entità demoniache al loro servizio. Quale migliore occasione, dunque, per farne oggetto di sacrificio e di morte? È doveroso ricordare due cose: il primo è che quella di Halloween non è l’unica occasione in cui si svolgono macabri riti cruenti (bisogna stare attenti anche il 21 dicembre, il 2 febbraio, il 30 aprile, il 24 giugno, il 31 luglio e il 29 settembre); il secondo aspetto riguarda gli animali coinvolti : non solo gatti neri, ma anche bianchi o comunque di colore uniforme; oggetto di sacrificio sono anche galli e capre, anch’essi considerati simboli demoniaci. Negli ultimi anni tanti animalisti si sono organizzate in vere e proprie ronde che nei giorni critici pattugliano i territori, per cercare di arginare questo orribile fenomeno. Anche l’associazione In ricordo di Lacuna invita alla massima prudenza nei giorni di Halloween, suggerendo di bloccare le richieste di adozione di gatti in questi giorni, poiché sono state effettivamente comprovate le sparizioni e le uccisioni con singoli episodi davvero agghiaccianti: si parla di centinaia di casi. Da tenere presente che spesso si improvvisano attori di questi episodi anche dei giovani e giovanissimi che credono così di compiere una “bravata”, qualcosa di veramente trasgressivo. Massima attenzione, dunque: la festa di Halloween, sempre più diffusa nelle sue varianti più grottesche e infinitamente lontane dalle origini, non diventi una occasione per sdoganare atti di nefandezza e di pura delinquenza. Se avete un gatto nero e se è abituato a uscire di casa, non permetteteglielo nella notte di Halloween, lasciate che la smania di trasgressione passi senza che alle sue spalle rimanga il dolore di una morte inferta ad una creatura innocente, per pura ignoranza.