Stamattina si sono celebrati i funerali di Rosa Alfieri, la giovane ventitreenne uccisa da Elpidio D’Ambra, trentenne che da poco viveva nello stesso stabile della ragazza. È stato proclamato il lutto cittadino, la chiesa gremita di gente, tutta Grumo Nevano si è fermata per l’ultimo saluto a Rosa, ennesima giovane vittima di femminicidio. La sua bara bianca ricoperta di fiori, una maglietta con una sua foto stampata, bellissima e sorridente. Il Vescovo di Aversa durante l’omelia ha raccontato di aver ricevuto, qualche ora prima, una telefonata in Curia, i genitori di Ornella Pinto, uccisa dal marito solo un anno fa, che alla notizia della morte della ragazza, hanno rivissuto il loro dolore ed hanno voluto manifestare vicinanza e affetto alla famiglia di Rosa.
Cugini ed amici hanno voluto esprimere il loro dolore con delle lettere, le ultime parole quelle dei genitori, che in quello che rappresenta forse il dolore più profondo che si può provare, hanno scelto di salutare la loro bambina con un arrivederci, con la certezza e la speranza di potersi riabbracciare lontani da un mondo così spietato e malato.
Intanto un tassista napoletano ha raccontato le ore successive all’omicidio, quando ha accompagnato l’assassino in diverse zone del napoletano. Ubriaco ma tranquillo, racconta, che il ragazzo avrebbe espresso la volontà di passare qualche ora al bingo e di incontrare qualche ragazza.
Si può spegnere un fiore senza sentirne il peso, insopportabile, addosso?
Carla Carro