di Gianni Amodeo
Per l’Italiano sette tracce tematiche per tre tipologie. La novità delle prove scritte miste, con Latino–Greco per i Licei classici e Fisica–Matematica per i Licei scientifici. La complessità e varietà pluridisciplinare del colloquio della prova orale, che contempla le conoscenze essenziali dei valori della Cittadinanza e della Costituzione in linea con le istanze promosse in questi anni dai Millennial con le iniziative connotate dal logo ”Parole di generazione”. Per la valutazione finale, confermato il voto in centesimi, con il tetto massimo di quaranta punti riconosciuto al curriculum scolastico. Per ogni prova scritta e per il colloquio orale il tetto massimo vale venti punti.
Sono gli esami della Maturità, il cui impianto è basato sulla riforma della Buona scuola -varata dal governo Renzi– quelli che inizieranno mercoledì 19 giugno, coinvolgendo oltre 520 mila giovani, chiamati a misurarsi con il primo, fondamentale banco di prova e verifica della formazione culturale acquisita, con cui proiettarsi fiduciosi di sé nelle dinamiche della società aperta. Che siano esami più agevoli o più impegnativi di quelli del passato recente, è difficile affermarlo, di certo costituiscono l’elemento che fa da sigillo e, al contempo, da cartina di tornasole delle idee–guida della riforma che si propone di conferire alla Scuola la centralità che le spetta per la formazione culturale e l’esercizio delle competenze tecnico-professionali delle giovani generazioni, rendendole attive protagoniste nella società tecnologica -che corre veloce sulla scia della rivoluzione digitale- arricchita dall’incontro delle culture e delle etnie senza frontiere, mentre si stagliano in prospettiva e sempre più netti gli orizzonti dell’era “spaziale”, già abbozzati 50 anni fa dall’approdo sulla Luna del Lem Apollo 11 con Neil Armostrong e Buzz Aldrin, i primi uomini ad aver impresso le loro impronte sul selenico suolo.
Ed è la prospettiva, si rileverà di passaggio, che si raffigura e materializza con la nuova missione della Nasa connotata – ancora con omaggio alla mitologia greca- dal logo Artemis, evocativo del nome del fratello di Apollo, il contrassegno delle precedenti missioni anni ’60, nel quadro del programma del governo statunitense annunciato da Trump; programma che prevede nel 2024 il varo della stazione lunare, per fare da riferimento verso la nuova missione di cui sarà protagonista un’ astronauta che calcherà il suolo di Selene nel 2028. E siamo negli scenari della sfida, tecno–scientifica e politico–economica, che si rinnova lungo le orbite dello “spazio”, come negli anni della Guerra fredda, con protagonisti sempre gli States e la Russia di Putin– non più Urss, ma poco … le manca- e la Cina, competitor di nuova formazione che non teme confronti. E’ la sfida del Terzo Millennio all’insegna dell’ “Economia dello spazio”.
Occhio, intanto, alle linee generali degli esami della riforma, con non poche novità, tra cui solo due prove scritte e l’abolizione della terza prova, l’abborracciato ed insensato quizzone.
Elaborare e produrre testi, argomentando il largo ventaglio delle opzioni
La prova d’Italiano, contempla, in totale, la proposta di sette percorsi tematici, con uno stimolante ventaglio di scelte, articolate nella tipologia delle due opzioni per l’analisi di testo su brani di prosa o di poesia di autori del periodo compreso dall’ Unità d’Italia ad oggi; nella tipologia di analisi e di produzione di un testo argomentativo con tre tracce da trattare in forma di saggio breve o articolo di giornale, attinenti l’ ambito artistico, letterario, filosofico, storico, economico, sociale, tecnologico e scientifico. E, per finire, le due tracce per la tipologia di riflessione critica su tematiche di attualità e di ordine generale da sviluppare in forma argomentativa ed espositiva. E’ il prospetto, da cui emerge la rilevanza- ed è un elemento di novità mirata- attribuita alle valenze di carattere argomentativo ed espositivo, con cui connotare e sviluppare l’ elaborazione e la produzione dei testi sul piano discorsivo e del ragionamento a sostegno e convalida di una tesi.
Per la seconda prova scritta, percorsi misti, con riferimento alle discipline caratterizzanti i corsi di studio. E cosi per i Licei classici, la prova verterà su Latino e Greco e per i Licei scientifici sulla combinazione Fisica–Matematica. In dettaglio, per i Licei classici figura la traduzione di un testo dal Latino e la comparazione con un testo in lingua greca con traduzione a fronte. Come dire, un mini–saggio di proficuo raffronto tra l’incisività espressiva della lingua della concreta sintesi generata dall’ analisi acuta e la proteiforme lingua geniale della fastosa e mirabile creatività. Una stimolante comparazione tra le lingue–cardine della civiltà occidentale da proporre sul piano contenutistico, morfo-sintattico e stilistico nelle risposte da dare alle domande mirate sui brani proposti.
Le “incognite” del colloquio orale
La prova orale, che presenta varie incognite, è incentrata sul colloquio pluridisciplinare ed ha la finalità di accertare il conseguimento cosiddetto Profilo educativo culturale e professionale, alla luce delle risposte date alle domande inserite in tre buste, che il candidato sorteggerà; domande che saranno formulate sulla base del documento dei Consigli di classe presentato entro il 15 maggio, contenente i percorsi di programma seguiti. L’introduzione al colloquio impegna i candidati a proporre una breve relazione o un elaborato multimediale sulle esperienze didattiche e formative compiute. L’altra novità, inserita nel colloquio, concerne i valori della Cittadinanza e della Costituzione, che non formano, però, una disciplina curriculare a sé stante ed inserita state nella programmazione generale della Scuola secondaria con ore di studio dedicate. Il documento dei Consigli di classe e le scelte della Commissione d’esame indicheranno le modalità e temi da trattare sul rapporto Cittadinanza–Costituzione, chiave di volta della visione liberale e democratica della convivenza sociale. E’ il rapporto che identifica quello ch’è stato l’insegnamento curriculare di Educazione civica. Un rapporto che viene recuperato con la Buona scuola ed entra nel colloquio orale, grazie alle istanze avanzate dai giovani Millennials e alla mobilitazione che li ha impegnati- responsabilmente specie nei contesti del Centro e del Nord- con significative iniziative connotate dal logo “Parole di generazione”.
Il voto finale sarà espresso in centesimi. I crediti scolastici possono valere fino a 40 punti, dando adeguato riconoscimento, com’è giusto che sia, al curriculum personale dei candidati che denota la qualità e la continuità di profitto nell’apprendimento; ciascuna delle prove scritte e il colloquio orale valgono fino al massimo di venti punti. Le griglie di valutazione dovrebbero garantire condizioni di uniformità su scala nazionale. Un punto- questo- da sempre controverso sul versante della “generosità di elargizione” di alti punteggi finali che per consuetudine interesserebbe le Scuole del Sud. La “correzione” formulata sulle griglie di valutazione, dando maggiore rilevanza alla regolarità di merito e alla continuità di profitto nel curriculum personale sviluppato sembra voler- e poter- neutralizzare il rischio del ripetersi della mediatica controversia.