La storia narrata rispecchia le disastrose gestioni concorsuali, uniche possibilità per un giovane di questo Paese che sogna di servire la propria nazione, la stessa che dimentica i valori e i principi sanciti da regolamenti e decreti mai ascoltati. Valori e principi spesso interpretati a favore dei furbi e dei tutelati e a discapito dei “cervelli intelligenti” che devono trovare fortuna altrove, in altri Stati o continenti. Ragazzi che “scappano” per far sì che i propri diritti vengano rispettati, dove prevale la volontà di selezionare lavoratori per il futuro in modo democratico e meritocratico.
Tematica del tutto attuale, basta leggere qualsiasi giornale di queste ultime ore per informarsi dell’ennesimo scandalo relativo alla gestione di concorsi pubblici per le forze armate e di polizia, sistema denunciato più volta ma una realtà che fa fatica a scomparire. Una risposta prova a darla Michele Vario, di mestiere insegnante, che nella sua prima fatica letteraria, che ha molti spunti autobiografici, dipinge un quadro a tinte fosche del rapporto tra meritocrazia e mondo del lavoro.
Questa opera, scritta da Michele Vario, ha suscitato interesse e quindi sono stati pubblicati articoli e vari confronti con l’autore dai quotidiani come LIBERO QUOTIDIANO e altri giornali.
“Sarei particolarmente interessato e vorrei condividere con i suoi lettori questo racconto poiché credo che la storia del protagonista dell’opera sia da insegnamento ai giovani, le nuove generazioni che con dedizione e sacrifici riescono a realizzare i propri sogni dove prevale la democrazia e la meritocrazia”, ha affermato l’autore.