“Ero appena sceso dal pullman 27 quando ho sentito i primi colpi di mitra. La signora dietro di me è morta con un colpo nel collo e io, con la mia guida, sono scappato dentro il museo inseguito dai terroristi sparavano in continuazione”. A parlare è Massimo Zanarini, uno dei turisti sopravvissuti all’attentato di Tunisi, al museo del Bardo. Le due navi da crociera, su cui viaggiavano 15 delle vittime della stage sono arrivate questa mattina in Liguria. La Costa Fascinosa è giunta a Savona e nel pomeriggio ripartirà per Civitavecchia; mentre la Mcs Splendida è a Genova. Sulla nave viaggiavano 9 vittime dell’attentato di Tunisi, mente altri 12 passeggeri sono rimasti feriti: sei di loro sono ancora ricoverati negli ospedali di Tunisi e “vengono assistiti dalla task force di Msc con 13 tecnici e 6 psicologi” ha detto il Country Manager Mercato Italia Msc, Leonardo Massa.
“Ero sul pullman quando un ragazzo di Roma ha urlato ‘stanno sparando, buttati giù’ e così facendo mi ha salvato la vita”. Ha raccontato Elisabetta Ravera, una altre delle passeggere di Costa Fascinosa. Elisabetta racconta di essersi “buttata a terra, sentivo i colpi di kalashnikov venire sempre più vicini e a un certo punto un colpo mi ha assordato”.
Sono scesi dalla Msc Splendida, alla Stazione Marittima del Porto di Genova, anche i 43 studenti dell’Istituto nautico San Giorgio di Genova, a cui la peside della scuola, Angela Pastorino, da Genova, aveva vietato di scendere a terra. Così si sono salvati: “È stata un’esperienza dura, ma mi pare che l’abbiamo superata bene – dice una delle tre insegnanti che hanno accompagnato i ragazzi in gira scolastica, Brunella Allasia – Le prime notizie dell’attentato ci sono arrivate dall’Italia, li ho radunati a bordo, abbiamo scelto un punto di raccolta all’interno della nave, abbiamo chiacchierato con i ragazzi e siamo rimasti in continuo contatto con i dirigenti scolastici e i genitori. È stata un’esperienza grossa, l’hanno messa nella giusta proporzione. La cosa positiva è che abbiamo tanti ragazzi pronti a lavorare sulle navi e non hanno cambiato idea”.