Domenica prossima, 17 ottobre, il vescovo Francesco Marinoaprirà, per la Chiesa di Nola, la fase diocesana del Sinodo della Chiesa universale, con una celebrazione eucaristica presso la Basilica Cattedrale di Nola, alle ore 20.
Questa tappa di cammino ecclesiale segue l’inizio del processo sinodale – sul tema Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione – che, avviato dalla celebrazione eucaristica dello scorso 10 ottobre, presieduta da papa Francesco in San Pietro, porterà alla celebrazione del Sinodo dei vescovi prevista nell’ottobre 2023. Per aiutare la consultazione, la Segreteria generale del Sinodo ha inviato alle singole diocesi di tutto il mondo il Documento preparatorio e un vademecum per l’ascolto e il discernimento. Le diocesi italiane, vivranno questo tempo anche come inizio del cammino in sinodalità pensato dalla Conferenza episcopale italiana per il decennio 2021 – 2030.
«Si tratta di un momento di grazia per tutta la Chiesa – sottolinea il vescovo Marino – ma anche per tutti gli uomini e le donne di buona volontà che abitano i diversi territori pastoralmente curati dalle tante Chiese locali. Anche noi, Chiesa nolana, apriamo il nostro cuore all’ascolto dello Spirito e a quello dei fratelli e delle sorelle nostri ‘vicini di casa’. Con responsabilità e con speranza vogliamo inserirci nel cammino di discernimento avviato dal Papa, nel quale si innesta quello della Chiesa italiana. Già con il convegno diocesano a Madonna dell’Arco – aperto il 17 settembre – abbiamo iniziato un cammino di riflessione sul tema Essere Chiesa per annunciare il Vangelo in un tempo di rinascita, sul quale le comunità parrocchiali si stanno confrontando a livello decanale. Si tratta di un viaggio impegnativo che affrontiamo con lo sguardo rivolto a Maria, perché come lei vogliamo ascoltare la Parola ma anche incarnala per annunciare la salvezza. Questo è un tempo che interpella anche Dio e quindi interpella noi, portatori della Parola. Maria realizza il compimento dell’attesa nell’incontro tra Dio e il suo popolo, l’umanità. E la Chiesa continua oggi ciò che Dio iniziò in Maria. Maria ha fiducia nel Signore, noi dobbiamo avere fiducia nel Signore perché il suo braccio a difesa dei più deboli non si è ritirato, perché il suo Regno è qui e ora: come Chiesa noi siamo prolungamento del braccio di Dio perché ogni uomo possa sentire il suo amore, perché ogni uomo conosca la pace e la giustizia».
Il convegno della Diocesi di Nola, si concluderà il 15 novembre, con una celebrazione eucaristica presso la Cattedrale di Nola, alle 19, durante la quale, il vescovo Marino, presenterà i membri del nuovo Consiglio pastorale diocesano, organismo fondamentale per la vita delle chiese locali, formato soprattutto da laici: è un organo consultivo, presieduto dal vescovo, che ha il compito di studiare, valutare e proporre conclusioni operative per quanto riguarda le attività pastorali della diocesi.
Dopo la celebrazione del 17 ottobre – proseguendo il cammino iniziato dal convegno diocesano – la Chiesa di Nola inizierà a preparare le modalità di discernimento secondo le indicazioni della Cei.
Tre le fasi del percorso sinodale della Chiesa italiana – narrativa, sapienziale, profetica – cui è chiamato a partecipare chiunque voglia contribuire al cammino: «Sogniamo una Chiesa aperta, in dialogo. Non più ‘di tutti’ ma sempre ‘per tutti – hanno scritto i vescovi italiani nella Lettera alle donne e agli uomini di buona volontà – Questo è il senso del nostro Cammino sinodale: ascoltare e condividere per portare a tutti la gioia del Vangelo. Una nuova società e una Chiesa rinnovata. Una Chiesa rinnovata per una nuova società».
La fase narrativa (novembre 2021- maggio 2023) – si ricorda nel Messaggio ai presbiteri, ai diaconi, alle consacrate e consacrati e a tutti gli operatori pastorali – sarà completamente dedicata alla consultazione di tutti coloro che vorranno partecipare, «sarà un evento nel quale le nostre comunità cercheranno di porsi ‘in uscita’, favorendo la formazione di gruppi sinodali non solo nelle strutture ecclesiali e negli organismi di partecipazione (consigli presbiterali e pastorali), ma anche nelle case, negli ambienti di ritrovo, lavoro, formazione, cura, assistenza, recupero, cultura e comunicazione». Nel primo anno (2021-22) – si legge nel messaggio – il confronto avverrà percorrendo le tracce proposte dal Sinodo dei Vescovi; nel secondo anno (2022-23), come già chiese il Papa a Firenze, ci si concentrerà sulle priorità pastorali che saranno emerse dalla consultazione generale. Durante la fasesapienziale (giugno 2023 – maggio 2024), ci si impegnerà invecein una lettura spirituale delle narrazioni emerse nel biennio precedente, cercando di discernere ciò che «lo Spirito dice alle Chiese»: l’intero Popolo di Dio, con il supporto dei teologi e dei pastori, leggerà in profondità quanto sarà emerso nelle consultazioni capillari. Nella fase profetica (giugno 2024 – maggio 2025), che culminerà in un evento assembleare nazionale da definire strada facendo, si assumeranno alcuni orientamenti profetici e coraggiosi, da riconsegnare alle Chiese nella seconda metà del decennio (2025 – 2030) che prevede la restituzione degli orientamenti sinodali alle comunità diocesane, per una approfondita recezione accompagnata da momenti di verifica.