Una lettera di aiuto indirizzata al Governatore Regionale della Campania Vincenzo De Luca, nonchè al presidente del consiglio Regionale Rosetta D’Amelio, al presidente della Commissione Agricoltura Maurizio Petracca è stata inviata dal circolo Pddi Montella, patria delle castagne, per chiedere aiuto di un settore oramai in ginocchio da anni. Ecco il testo:
II 2018, dopo anni di mancata produzione, sembrava I’anno della ripresa definitiva per la castanicoltura Campana. Com’è ampiamente noto, nell’ultimo decennio, a causa del Cinipide galligeno del Castagno (Dryocosmus kuriphilus), la produzione delle castagne é stata prossima alto zero, solo in alcuni anni si è avvicinata al 30%.
La bella fioritura primaverile di quest’anno e lo sviluppo successivo dei ricci avevano fatto ben sperare, almeno fino ad agosto. Ma é stata un’illusione presto smentita dalle continue precipitazioni e dalle alte temperature, che hanno favorito lo sviluppo di alcune importanti malattie fungine. Nelle zone più umide e poco ventilate, si é sviluppata la Fersa del Castagno (Mycosphaerella maculiformis) malattia fungina che attacca le foglie e i ricci, determinando il disseccamento dei tessuti, con successivo blocco della crescita delle castagne.
II tutto ha determinato un effetto visivo sconcertante: ampie fasce di castagneti hanno assunto la colorazione marrone. Se tutto questo non bastasse, a settembre, alcuni giorni di vento freddo, in alcune zone, hanno determinato la caduta dei ricci dalle piante. Malgrado ciò, seppur si fosse determinata nei castanicoltori la consapevolezza di una riduzione delle produzioni, rimaneva viva la speranza di poter raccogliere almeno una parte del prodotto. Purtroppo cosi non é stato. Un nuovo allarme in queste ore é lanciato, sia dai produttori sia da chi trasforma e commercializza Ie castagne: la presenza significativa del marciume delle castagne, una malattia causata da un fungo (Gnomoniopsis Sp.). Questo fungo si sviluppa all’interno delle castagne che esternamente sembrano buone ma, al loro interno, i tessuti diventano neri e pertanto le stesse non possono essere destinate alla alimentazione. Come sempre capita in questi casi, alle giuste preoccupazioni da parte di chi acquista e trasforma questo prodotto, si associa chi tenta di speculare su questa catastrofe.
I castanicoltori, che già hanno pagato sulla propria pelle i danni causati negli ultimi anni dal Cinipide non sono più nella condizione di poter sopportare anche quest’ulteriore perdita economica. E’ superfluo ricordare I’importanza del castagno per le nostre zone, sia dal punto di vista economico che ambientale. Un abbandono dei castagneti da parte dell’uomo metterebbe in serio pericolo il già precario equilibrio idrogeologico delle nostre montagne.
Tanto premesso il Circolo del Partito Democratico di Montella fa appello alle istituzioni in indirizzo, affinché alle azioni già messe in campo per questo settore (riconoscimento del castagno da frutto in attualità di coltura), si affianchi un piano speciale che possa aiutare i castanicoltori e gli operatori del settore a uscire da una situazione oramai insostenibile. Sicuri di ricevere dalle SV l’ttenzione per le questioni poste e i conseguenti interventi operativi, si porgono ringraziamenti anticipati e saluti.