di Salvatore Guerriero, Presidente Nazionale ed Internazionale della CONFEDERAZIONE DELLE IMPRESE NEL MONDO – PMI INTERNATIONAL
Il governo italiano sta per definire le modalità per la presentazione delle domande relative al Decreto Crescita, che nel lontano 2019 si era impegnato a favorire le piccole e medie imprese (PMI). Una delle iniziative chiave di questo decreto è stata l’introduzione della “Nuova Sabatini” potenziata, mirata a sostenere le imprese che optano per aumenti di capitale.
Secondo il testo normativo, le PMI che scelgono questa strategia devono versare il 25% del valore totale, oltre all’intero sovrapprezzo delle azioni, se previsto. La restante quota deve essere versata entro la presentazione delle richieste di erogazione del contributo, in misura proporzionale.
Tuttavia, per prevenire abusi, l’art. 7 del Decreto stabilisce che se la PMI non adempie al versamento dell’aumento di capitale, non potrà usufruire della versione standard della “Nuova Sabatini”. Quest’ultima concede contributi per l’acquisto o il leasing di beni strumentali 4.0, green o situati nel Sud Italia, indipendentemente dalle operazioni di capitalizzazione. In caso di mancato versamento, sarà necessario presentare una richiesta specifica.
Inoltre, il riconoscimento dei contributi è disciplinato da un altro articolo. Se, in base al decreto MISE del 22.04.2022, l’erogazione avviene in un’unica soluzione, l’aumento di capitale deve essere completamente sottoscritto e versato prima della richiesta di erogazione in un’unica tranche.
Queste disposizioni offrono alle PMI un incentivo significativo per considerare l’opzione degli aumenti di capitale, consentendo loro di accedere a contributi e agevolazioni che possono supportare la crescita e lo sviluppo aziendale. Il governo si sta impegnando a creare un ambiente favorevole alle imprese, promuovendo al contempo investimenti mirati per stimolare l’innovazione e la sostenibilità nel contesto economico italiano.