di Salvatore Guerriero, Presidente Nazionale ed Internazionale della CONFEDERAZIONE DELLE IMPRESE NEL MONDO e GRANDI IMPRESE INTERNATIONAL
Il Parlamento Europeo ha recentemente adottato in via definitiva la direttiva “Case Green”, stabilendo nuovi parametri per la costruzione di edifici destinati ad abitazione civile. Secondo questa direttiva, a partire dal 2030 gli edifici di nuova costruzione dovranno essere a impatto zero dal punto di vista energetico, ponendo una sfida significativa per il settore immobiliare italiano.
L’adozione di questa direttiva rappresenta un’opportunità cruciale per ridurre l’impatto ambientale degli edifici e promuovere la sostenibilità nell’ambiente costruito. Tuttavia, la transizione verso edifici più sostenibili potrebbe avere ripercussioni sul mercato immobiliare italiano, con particolare preoccupazione per la possibile svalutazione degli immobili esistenti.
Attualmente, circa la metà degli edifici residenziali in Italia è classificata nelle categorie energetiche più basse, “F” e “G”, considerate le più inquinanti. Questi edifici potrebbero vedere una diminuzione del loro valore di mercato a causa della necessità di adeguamenti per conformarsi ai nuovi standard di efficienza energetica. Inoltre, la direttiva impone scadenze stringenti per la ristrutturazione degli edifici esistenti, con il 60% delle abitazioni europee che dovranno essere ristrutturate entro il 2050.
Per affrontare questa sfida, gli Stati Membri sono tenuti ad adottare entro il 2026 un Piano Nazionale di ristrutturazione, che includa una tabella di marcia dettagliata per raggiungere gli obiettivi stabiliti. Tuttavia, la questione rimane complessa e richiede un’impegno coordinato da parte delle autorità pubbliche, del settore privato e dei cittadini.
Secondo studi condotti da esperti del settore immobiliare, la transizione verso edifici più sostenibili potrebbe comportare inizialmente costi aggiuntivi per i proprietari di immobili, ma nel lungo termine potrebbe portare a vantaggi economici e ambientali significativi. La domanda di immobili certificati come “verdi” potrebbe aumentare, premiando coloro che investono nella sostenibilità.
Inoltre, la direttiva potrebbe stimolare l’innovazione nel settore della costruzione, incoraggiando lo sviluppo e l’adozione di tecnologie e materiali più efficienti dal punto di vista energetico. Ciò potrebbe creare opportunità per le imprese italiane attive nel settore delle costruzioni e dell’efficienza energetica.
Quindi, sebbene la direttiva “Case Green” possa portare a sfide e incertezze iniziali per il mercato immobiliare italiano, rappresenta anche un’opportunità per promuovere la sostenibilità e l’innovazione nel settore. Il successo di questa transizione dipenderà dall’impegno delle autorità, delle imprese e dei cittadini nel perseguire gli obiettivi di efficienza energetica e riduzione delle emissioni di carbonio.