Di nome, si qualifica come Parco con cartelli segnaletici disseminati qua e là e, da alcune settimane, anche nelle stazioni della Circumvesuviana di Roccarainola, Avella, Sperone e Baiano.
E’ il Parco regionale del Partenio, cui è fulcro il massiccio che gli dà la connotazione identificativa nella mappa delle sette aree protette del territorio regionale della Campania. Un Ente di pubblico interesse, che, a circa mezzo secolo dalla formazione e, pur disponendo di distinte articolazioni dirette e indirette deputate alla sua gestione, finora non è stato in grado di programmare e realizzare una visione strategica del territorio elevandolo a rango di Parco vivibile e fruibile come tutti i Parchi che di regola esaltano e valorizzano il connubio del bello naturalistico e paesaggistico. Un percorso di programmata valorizzazione che dà accoglienza e protezione sia al patrimonio boschivo e delle specie floristiche esistenti, con cartigli plastificati illustrativi e di certificazione, sia alle tante specie faunistiche di originaria e normale presenza, con il disegno di supporto con adeguati e pochi sentieri in terra battuta. Il mix elementare, per generare le condizioni di base per il turismo ambientale.
Ma per il Parco predetto- lo scenario non è diverso per gli altri sei Parchi regionali- ciò che è normale, non vale. Non vale, tanto per dire, per le amministrazioni comunali, che, pure dovrebbero provvedere con la vigilanza e la manutenzione specifiche e dirette alla tutela delle porzioni di Parco che ricadono nei loro territori; d’altro canto, per la manutenzione le competenze spettano anche alla Comunità montana. E non vale, ovviamente. per tanti altri soggetti d’indefinita e indefinibile qualificazione. Sono i soggetti che da tempo – e impunemente- s’ingegnano con solerzia degna di miglior causa nel conferimento costante di pneumatici fuori uso in aree e valloni di quello che dovrebbe essere – e non è- un Parco, scambiandolo per una sequenza di discariche di pronto utilizzo. E, va da sé, che nello stesso genere di soggetti, vanno collocati i tanti tagliatori di boschi demaniali e comunali. Sono esecutori permanenti di tagli abusivi e correlati furti. Ma rientrano in una tipologia di tale e così prolungata assuefazione operativa da finire nella sfera della … normalità. Tagliatori … autorizzati e in regola.
Come che sia, occhio alle foto in gruppo di pneumatici fuori uso. Il reportage realizzato da comuni escursionisti amanti della vita in montagna, parla da solo. E si riferisce, stando alla conformazione dei siti, al territorio di Summonte. E il reportage del Parco che esiste sulla “carta”, senza mezzi, risorse economiche e i servizi permanenti garantiti da guardie ambientali professionali e qualificate. Parco per finzione.