Si aprirà venerdì a palazzo Lanfranchi, la rassegna plurisettoriale che focalizza e racconta i multiformi profili del mirabile caleidoscopio, in cui vivono i variegati e forti rapporti intercorsi tra l’ Italia e i Paesi del Mediterraneo nella fioritura culturale, scientifica, tecnologica, artistica e commerciale così come si dispiegò tra il ‘400 e il ‘500. Tra le opere d’arte sacra in esposizione, l’ Annunciazione di Cristoforo Scacco da Verona, la Santa Lucia di Alvaro Pirez e il Cristo sagomato di Maestro di Nola. Sono opere che provengono dal Museo della diocesi nolana, simbolici testimonial dei fasti della Contea governata dagli Orsini.
di Gianni Amodeo
Una rappresentazione seducente e innovativa rispetto a quella che si legge e conosce, seguendo i canoni storiografici e didascalici correnti. E’ la rappresentazione del Rinascimento, che, va oltre la linea prospettica delle sue grandi capitali, quali sono Firenze, Milano, Roma, Venezia; ed è un modo per riscoprire anche ”Altre città” dei Paesi dell’intero bacino del Mediterraneo – il mare della connessione aperta tra Europa, Africa e Asia – che, pur costituendo una significativa espressione dei valori dall’età rinascimentale, esercitano minore fascino e capacità attrattiva,quasi vivendo di riflesso e forma opaca la loro storia, ben densa e dispiegata in importanti vicende di carattere socio-politico e culturale come nelle dinamiche della vita produttiva.
E’ uno stimolante ampliamento di orizzonti di conoscenza, che si affida alla Mostra, ispirata proprio dal tema, il Rinascimento visto da Sud. Matera, l’Italia meridionale e il Mediterraneo tra il ‘400 e il ‘500, che aprirà i battenti venerdì -19 aprile alle ore 9,00- restando visitabile fino al 19 agosto, a palazzo Lanfranchi, sede del Museo nazionale della Basilicata. Un’angolazione di prospettiva e racconto, che si configura come il simbolo vivo della Koinè meridiana, in cui interagiscono civiltà, culture, religioni, arti e commerci; un’interazione, di cui il Mediterraneo è il cuore pulsante e il Sud una parte essenziale che interloquisce in modo particolare con l’ Africa, fungendo, al contempo, quale grande mediatore verso l’Europa, l’area balcanica e l’Asia. E’, se si vuole e come si prospetta più che opportuno, il senso della Koinè attualizzata sul filo del Pensiero meridiano -ben teorizzato da Franco Cassano – quale leva e volano della rinascita civile nel presente e della crescita nel futuro del Sud, coniugando cultura, conoscenza e lavoro.
Le opere, i testi e i materiali in esposizione provengono da prestiti concessi da Musei italiani ed europei, per una rassegna articolata in più ambiti tematici, dagli strumenti di navigazione ai mappamondi e portolani, dai documenti storici rari ed unici agli argenti, dall’oggettistica di raffinata eleganza ai gioielli di gran pregio. Di rilievo nel racconto del Rinascimento visto da Sud lo spazio dedicato alla pittura con 200 composizioni che esprimono il fior fiore dell’arte figurativa dell’epoca; uno spazio, in cui figurano tre ragguardevoli opere d’arte sacra, che provengono dal Museo diocesano di Nola. Sono la Santa Lucia dipinta da Alvaro Pirrez, artista portoghese, l’ Annunciazione, magnifico olio su tavola 157×114 di Cristoforo Scacco da Verona e il Cristo sagomato che si deve all’artista che usava lo pseudonimo di Maestro di Nola, per firmare la sua geniale produzione.
Tre opere-testimonial e tre artisti rinomati che simboleggiano lo splendore rinascimentale della Contea nolana, tra i più vasti e importanti sistemi a regime feudale, governato dal potentato degli Orsini. E’ un’operazione culturale, che ha coinvolto e impegnato il Museo diocesano, diretto dalla dott.ssa Tonia Solpietro, l’associazione Meridies, presieduta da Michele Napolitano in stretta collaborazione con il Suor Orsola Benincasa. Una proficua iniziativa che promuove la conoscenza della città e del suo considerevole patrimonio di beni culturali e artistici, che narrano la Nola dell’età romana risalendo ai nostri. Un itinerario, in cui s’incastona il vigoroso e florido periodo di vita culturale ed artistica che corre appunto tra il ‘ 400 e il ‘500.