Rincari anche sui trasporti, gli scontrini salati delle famiglie
Scuola fa rima con salasso. Così al ritorno dalle vacanze per colpa dei libri di testo migliaia di famiglie saranno costrette a sborsare una piccola fortuna per il rientro in aula. In cima alla lista della spesa la voce più importante è quella dei libri appunto, con gli scontrini più alti come al solito per le prime classi di medie e superiori, quelle in cui si acquistano molti dei volumi che serviranno per tutto il triennio. Ma anche i vocabolari e il corredo scolastico, incidono notevolmente sulla spesa che in finale con i libri si aggirerà sui 500 euro, esclusi zaini, penne, quaderni & co. Mensa e trasporti pubblici, per chi ne fa uso, fanno il resto. Basti pensare che il biglietto della corsa Tiemme è salito dal primo luglio ad 1 euro e 50 centesimi. E se con l’inizio del nuovo anno scolastico scatterà anche la corsa ad abbonamenti e tariffe agevolate per gli studenti, anche queste subiscono rincari. Il biglietto infatti è passato da 1,20 a 1,50, l’abbonamento ordinario mensile aumentato di 4 euro e quello annuale di 35. Previste però agevolazioni e scontistiche con la presentazione dell’Isee. La categoria degli studenti ha a disposizione solo un abbonamento annuale a 252 euro, ma può richiederlo anche a 200 euro se presenta l’Isee. Mentre fino ad ora per gli studenti era previsto un abbonamento scolastico mensile in due fasce di prezzo, il trimestrale e quello per 10 mesi settembre-giugno con tre fasce di prezzo dalle 154 euro alle 222.
E se non tutti useranno i mezzi pubblici per andare a scuola, nessuno potrà invece fare a meno di spendere per i libri scolastici. Per chi li comprerà nuovi, i testi delle varie materie genereranno uno scontrino lunghissimo. Dando un’occhiata agli elenchi dei volumi per i vari istituti, c’è di che preoccuparsi. Sì perchè mandare alla scuola media e superiore il proprio figlio diventa impegnativo. Gli scontrini più salati riguardano appunto le prime classi di medie e superiori, quelle in cui si acquistano anche testi da usare nel triennio successivo. Qualche esempio? Per l’anno scolastico 2018-2019, gli studenti iscritti alla 1A del liceo scientifico Redi di Arezzo, spenderanno in totale 339 euro e spiccioli, magra consolazione: sono una ventina di euro in meno rispetto al tetto massimo fissato dal ministero. La stessa 1A ma del liceo classico Petrarca, andrà incontro ad una spesa di 322 euro. In entrambi i casi da queste cifre sono esclusi i vocabolari che almeno per le materie di greco e latino diventano fondamentali e hanno un costo che si aggira su 100 euro cadauno. A conti fatti per mandare il proprio figlio in prima superiore tra libri e vocabolari si arriva facilmente 500 euro. Idem dicasi per le scuole tecniche. Qui la spesa per i libri è un po’ più bassa ma il conto risale con il materiale tecnico da acquistare tra righe, squadre, e matite speciali. Il conto si abbassa un po’ per le classi successive ma è alto anche alle medie. Ecco perché in molti si sono messi già a caccia di sconti e promozioni, oppure acquisteranno libri di testo di seconda mano. Per spendere la metà sul prezzo di copertina in via Arno per esempio molti sono gli studenti e i genitori in coda fuori dalla libreria Lenny B che commercia libri scolastici usati. Un modo per risparmiare su quelli da acquistare e per far cassa con i libri che non servono più. Ma per diminuire la spesa salata di questo ritorno sui banchi, ci sono agevolazioni che riguardano anche i libri nuovi. La grande distribuzione per esempio si è attrezzata, con sconti che vanno dal 15 (da Esselunga) fino al 25% (per i soci Ipercoop) sul prezzo di copertina o l’equivalente restituito in buoni sconto sul carrello. Spesa finita? Neanche per sogno. Dopo i libri c’è l’acquisto del corredo scolastico: zaini, grembiuli, diari, quaderni, penne e tutto l’occorrente per il ritorno sui banchi che allungano lo scontrino di altre centinaia di euro.