Non si può entrare, non si può uscire solo se giustificato, non è possibile riunirsi e cosi via. Da una manciata di ore è operativo il provvedimento che per l’emergenza coronavirus di fatto impedisce quelle che per molti erano momenti fissi della giornata, come andare in palestra, in pizzeria, al bar, in piscina, al circolo privato e via dicendo.
Del resto uscire di casa è sconsigliato; fermarsi a parlare con qualcuno potrebbe portare il contagio. E così una buona fetta della vita quotidiana, in questi giorni bizzarri, si svolge online o al telefono che poi oggi è pure la stessa cosa, solo che se ai numeri di emergenza magari non rispondono per via delle linee sovraccariche, qualcuno su Facebook risponde sempre. Bene o male, è un altro discorso. Perfino le chiese hanno le porte chiuse ma molti preti si organizzano dicendo la messa in streaming. Su Facebook. E se le strade sono bloccate, la solidarietà da mezza Italia arriva lo stesso proprio attraverso il social – anzi i social di Mark Zuckerberg, visto che ci sono anche gli usatissimi Whatsapp e Instagram che sembrano diventati se non l’unico, uno dei principali collegamenti tra vicini di casa o di paese.
Insomma, questa vita ai tempi del coronavirus, il mezzo che diventa protagonista è proprio il telefonino, fino a qualche giorno fa anche papa Francesco richiamava i fedeli a togliere lo sguardo dal piccolo schermo oggi invece cambia tutto anche il nostro papa utilizza lo streaming per fare arrivare il suo messaggio.