L’alimentazione è la base essenziale della nostra vita ,per cui è di fondamentale importanza adottare un regime alimentare corretto al fine di condurre una vita sana. Molto spesso però quest’ ultimo viene contaminato da opinioni etiche,religiose o semplicemente di “tendenza” che portano all’adozione di diete scorrette e che comportano dei seri disturbi alimentari.
Il regime alimentare da seguire è una scelta di vita puramente libera da restrizioni in un adulto capace di autodeterminarsi e soprattutto di essere consapevole delle conseguenze della propria scelta,ovviamente il discorso non vale per un minore .
Un attuale e frequente regime alimentare di “tendenza” è costituito dalla cd “dieta vegana”, un modello dietetico basato esclusivamente sull’assunzione di alimenti di origine vegetale.
Dai recenti casi di cronaca è possibile constatare l’aumento dei casi di morte per malnutrizione e di maggiore esposizione a malattie dei minori causati dalla somministrazione di prodotti inesatti all’età e allo sviluppo del bambino.
Al fine di prevenire e di fronteggiare il fenomeno è stata presentata una proposta di legge firmata dalla deputata Elvira Savino che mira all’introduzione di un nuovo reato ,in particolare l’art. 572 bis del codice penale, rubicato ”Imposizione di una dieta alimentare priva di elementi essenziali per la crescita di un minore”che punisce con la reclusione fino ad 1 anno chiunque impone o adotta nei confronti di un minore di anni 16,una dieta alimentare priva di elementi essenziali per la sua crescita sana ed equilibrata.
La norma contenuta nella proposta di legge è connotata da una forte rigidità poiché ,ai fini della configurazione dell’illecito non è necessario ricorrere a delle forme di costrizione,quindi la semplice somministrazione di alimenti non adatti alla crescita e allo sviluppo delle capacità cognitive del bambino potrebbe far incorrere il genitore in responsabilità penale, inoltre non rilevano le motivazioni della condotta tenuta dal genitore,in virtù della preminenza del bene giuridico tutelato dalla norma quale l’interesse alla salute del minore che supera qualsiasi credenziale etico-religiosa.
Nel decreto,inoltre viene specificato che se dall’imposizione della dieta vegana ne derivi una malattia o una lesione personale permanente al bambino è previsto un innalzamento della pena della reclusione fino a 4 anni.Se invece ne deriva la morte del minore,la pena aumenta fino a 6 anni.
La proposta è dettata dall’intento di proteggere la salute del minore ,che molto spesso è vittima di scelte irresponsabili che potrebbero pregiudicare la sua salute e il suo diritto alla vita.
Rosa D’Ambra