Nel contesto odierno, affrontare il concetto di vita, ci porta ad interrogarci sul senso pratico, della parola e su come si dovrebbero orientare le azioni e decisioni affinché portino ad una vita buona e significativa.
Nel presente, ciò non avviene, i vari conflitti in corso, significano la perdita del concetto vero, di vita, ovvero l’essenza stessa di essere vivente.
Di fatti, mentre da un lato c’è un mondo affamato di Pace, di contro, uomini armati, combattono conflitti non voluti ne cercati, ma dovuti in ragione di folli decisioni, altrui.
Significare le gesta, che si sta vivendo, non trova criteri.
Basti pensare, che senza lotte, il pianeta è già sotto attacco, la fame, la siccità, la povertà, sono una costante senza tempo.
Il globo persevera, nell’incertezza di un domani.
La leggerezza di intenti, di una parte di umanità, ceca dell’arroganza e presunzione, è insensibile a temi di assoluta importanza e spessore.
La terra in mano a queste persone ipocrite, untuose, che nell’alterigia dei propri pensieri, delle scelte dissennate, hanno dimenticato, le colpevolezze di taluni azioni.
Il giudizio, che ne consegue, la necessità di una esplorazione profonda sincera dei valori, dei doveri sociali, in funzione di una riflessione sulle dinamiche dell’umana moralità, che caratterizzano, la naturale ragione di vita ed esistenza.
Immagine: “We Have a Dream“: il murales di Harry Greb sulla guerra in Israele