Al “Masullo-Theti” la trasversalita’ dei saperi e l’unita’ della conoscenza per seguire i molteplici itinerari che disegnano la societa’ aperta e multiculturale. Bruno Galluccio – ospite dell’ “Enrico Medi”– fa da guida alla sua sperimentazione letteraria nel mix poesia– scienza, chiave ispiratrice de “la misura dello zero”.
di Gianni Amodeo
Eventi di sicura caratura e largo interesse culturale, ponendo al centro le giovani generazioni del pianeta-scuola, in funzione dei Piani di offerta formativa, che vengono attuando con significativi riscontri d’attenzione dell’opinione pubblica e delle famiglie per il rapporto instaurato con il territorio, sia l’Istituto tecnico commerciale e per geometri “Masullo-Theti”, sia il Liceo scientifico-linguistico “Enrico Medi”; eventi, i cui impianti argomentativi s’intersecano e connettono per incroci…speciali, sull’asse Nola –Cicciano. Ed eccone la rivisitazione, spigolandone gli aspetti salienti secondo l’ordine degli appunti di cronaca.
LA FORMAZIONE COME INVESTIMENTO SU DI SE’ E PER LA SOCIETA’. L’INTERVENTO DI LUCIO D’ALESSANDRO, RETTORE DEL “SUOR ORSOLA BENINCASA”
Il primo Focus si calibra e ravviva nella trasversalità dei saperi tra teoria e pratica, nel quadro dei Seminari formativi dell’Istituto statale d’istruzione superiore di via Mario De Sena, nella città bruniana ; Focus, articolato e variegato per la riscoperta analitica ed approfondita delle molteplici interazioni che corrono tra la cultura umanistica e la cultura scientifica, proiettate sullo schermo della contemporaneità e della società mondializzata senza frontiere, in cui le forme di civiltà come gli stili e costumi uomini e popoli si intrecciano e contaminano, elaborando nuove identità e nuove storie.
Ad animare la conversazione plurale, coordinata da Carmela Maietta– giornalista de “Il Mattino”- con la professoressa Annamaria Silvestro, dirigente scolastico, a rendere gli onori di ospitalità e gli indirizzi di saluto al folto e ben partecipe parterre dell’Auditorium dell’Istituto, formato dai giovani di alcune classi, dai rappresentanti di imprese e aziende, tra cui l’ingegnere Giovanni Ambrosino La Manna di S.T.A. Engineering Solutions, il dottor Salvatore Guerriero, segretario nazionale di Piccole medie imprese, e l’ingegnere Mario Romano di Aerre srl. Ed era presente, l’intero gruppo di docenti che hanno curato la preparazione dei giovani sui percorsi della tematica del Seminario; gruppo costituito dalle professoresse Susy Barone, Paola Maddaloni, Elena Silvestrini, Titti Falco, Anna Rega, Rosa Meo.
Diretto e incisivo l’intervento della dirigente Annamaria Silvestro nell’evidenziare la valenza del motto adottato per il Seminario con destinatari i giovani:” scegliete chi volete essere, ma non lasciate che siano gli altri a scegliere per voi”. Una sollecitazione forte a dedicarsi con impegno e costanza alla formazione culturale, quale investimento su di sé e sul proprio rapporto con la società e il lavoro. E la formazione come scelta, vissuta e praticata con costanza e metodo corrisponde al bene che fa lievitare la crescita sociale. E’ il bene delle …” teste ben fatte”, per il patrimonio cognitivo acquisito e …in divenire nella capacità di orientarsi nelle dinamiche della vita reale e nella complessità della società tecnologica.
Il tema della formazione, con cui si dischiudono gli orizzonti delle conoscenze e l’acquisizione delle competenze professionali e specialistiche nell’esercizio delle attività produttive, di lavoro e di impresa era il cuore della relazione, sviluppata dal professore Lucio D’Alessandro, Rettore dell’Università “Suor Orsola Benincasa”. Sono gli orizzonti- sottolineava-per i quali le bussole di orientamento sono costituite dai saperi, non solo nelle loro specificità di codice e statuto, ma anche e soprattutto nelle loro interazioni. E’ il particolare che risale all’universale e viceversa, come in un moto circolare continuo. D’altro canto- affermava- “sono necessari diversi tipi di legno per produrre un eccellente fuoco”.
Evidenziato che i giovani con la formazione culturale e con l’acquisizione costante delle conoscenze investono su di sé, per proiettarsi sugli impegnati e ardui tracciati di attiva integrazione nella società, D’Alessandro indicava il cardine del cammino da seguire per “sapersi orientare, senza dimenticare che per orientarsi bisogna anzitutto chiedersi chi si è e chi vuole essere ”. Altro passaggio di rilievo era dedicato da D’Alessandro all’importanza degli investimenti da assicurare con continuità in tutti i settori dell’Istruzione, fino ai livelli universitari e parauniversitari, e della ricerca scientifica; investimenti, che sono correlati con il futuro della società, ma che vanno programmati secondo le concrete opportunità che prospetta il mercato del lavoro. Investimenti e programmazione devono seguire percorsi paralleli, in costante correlazione con l’evoluzione dell’evoluzione della società e della realtà tecno-produttiva. E proprio in questa direzione, D’Alessandro non solo rivendicava l’importanza della qualità programmatica delle Università del Sud e , in particolare, della Campania, ma annunciava anche l’attivazione del corso di studi per la Laurea in Green Economy nell’abito del piano di formazione del “Suor Orsola Benincasa”, con il prossimo anno accademico. Una scelta certamente innovativa.
DAL MODELLO DI COMUNICAZIONE DI CICERONE AD APPLE. IL CONTROLLO DEL LINGUAGGIO IERI E OGGI
Le correlazioni tra la cultura classicheggiante d’impronta umanistica – attraversata dalla lingua greca e dalla lingua latina- e la cultura scientifica sono più diffuse e capillari di quanto s’immagini e la loro separazione è soltanto un luogo comune, che condensa superficialità e genericità. E’ la tesi, sviluppata dal professore Artuo De Vivo, docente di Letteratura e Filologia latina nel Dipartimento di studi umanistici della Federico II di cui è Pro–Rettore.
Sono correlazioni ben chiare, restando nell’ambito della civiltà di Roma antica, se solo si consideri- ha ricordato De Vivo– che la lingua latina fino al ‘700 è stata l’universale linguaggio delle opere e dei testi della comunità scientifica nell’Occidente. Un profilo di universalità nella comunicazione derivante dall’ ineguagliato – ed ineguagliabile- modello di controllo di linguaggio e di articolazione argomentativa, quale si dispiega e manifesta nelle opere di Cicerone; un modello di Retorica, intesa nel più autentico significativo, quale genere del dire che diffonde conoscenze, in modo lineare, convincente e chiaro.
Non è un caso- aggiungeva De Vivo– se negli Stati Uniti d’America le grandi aziende e società multinazionali- operanti nel vasto campo della comunicazioni elettroniche, della robotica e cibernetica- per le procedure di assunzione di ingegneri, esperti e tecnici privilegino nei “curricula” presentati dagli aspiranti all’inserimento nei cicli produttivi la “voce” che contempla la conoscenza della cultura e della lingua latina classica, per i modelli di comunicazione che esprime. Le scelte di Apple di investire e di operare a Napoli con il proprio sistema di produzione plurisettoriale nell’informatica ed in stretta sinergia con le Università della Campania rappresentano- ha sottolineato- un’evidente modalità di correlazione tra l’Antichità, che vive nei Dipartimenti degli studi classici ed umanistici delle Università, e la Scienza che con l’innovazione tecnologica vive nelle stesse Università, la contemporaneità. E’ la traccia, che fa riconoscere il profilo dell’ Homo sapiens ac faber, connotativo della Grande civiltà umanistico-rinascimentale che si ritrova attualità.
LO ZERO SIMBOLO DELL’INIZIO E DEL NULLA. QUANDO POESIA E SCIENZA SI COMPENETRANO
Occhio ora per il secondo Focus, che conduce nell’Auditorium del Liceo statale “Enrico Medi”, per fare conoscenza di un linguaggio poetico, in cui le immagini si rincorrono con la corposa intensità della lucida chiarezza espressiva, giocando con simmetrie complesse nei significati sottesi. Sono le immagini levigate di chi ha avuto una lunga consuetudine di progettazione e di lavoro nella Fisica applicata, svolgendo funzioni di notevole importanza e responsabilità in aziende nazionali ed europee, operanti nel settore delle telecomunicazioni e dei sistemi spaziali, e che è approdato alla poesia, come ricerca appassionata nell’identificare il fulcro del rapporto tra il mondo e l’uomo, il caos e l’ordine universale. Una ricerca che è cifra e stile di vita, in cui il si ritrovano le impronte espressive di tematiche scientifiche, che incrociano matematica, fisica, cosmologia, fino a trasfigurarsi in atmosfere oniriche.
Sono- questi- i tratti essenziali e rapidi, con cui si identifica Bruno Galluccio, il poeta-scienziato, ospite della comunità scolastica del Liceo di via Maria Teresa di Calcutta -di cui è dirigente il professore Pasquale Amato– nell’ambito del progetto formativo “Le voci dal mondo”, curato dal professore Carlangelo Mauro e dalla professoressa Maria Rosaria Napolitano. E’ un verseggiare, che costituisce un interessante modello di sperimentazione poetica, di cui Galluccio aveva già fornito un eloquente saggio nel 2009 con la pubblicazione di Verticali, raccolta di composizioni, edita da Einaudi. E la conferma della novità sperimentale del linguaggio, intessuto di stilemi e moduli verbali scientifici, si ritrova nel testo di recente pubblicazione- sempre per Einaudi– intitolato “La misura dello zero”. Un racconto poetico, ch’è la metafora dell’universo mondo, germinato dallo zero, entità ambigua, che separa il nulla dall’inizio del tutto.
E’ un registro di creatività che seduce e attira per l’originalità della rappresentazione di emozioni e stati d’animo, quello di Galluccio apparso in tutta evidenza nella conversazione che il poeta–scienziato ha sviluppato con i giovani, sulle tracce di lettura delle composizioni de “La misura dello zero”. Una conversazione, di cui sono stati tasselli ben…messi e stimolanti i plastici “ritratti” di Pitagora, Evariste Galois e Kurt Godel, fondamentali pilastri della Matematica, sono di raffinata cesellatura compositiva.
E così torna interessante citare alcune sequenze del “ritratto”, con cui Galluccio delinea il Maestro dei Maestri, Pitagora, …..” C’è il quadrato costruito sull’ipotenusa\ e ci sono i quadrati costruiti sui cateti.\Generare collegamenti è la natura umana più alta.\ Dimostrare è possedere\ una parte di mondo dopo averla osservata\condividere una regione del linguaggio.\frase genera frase e il buio si dirada………Tutto è numero-dice.\ E ci dispone le proporzioni armoniche\ dei suoni e degli astri.\