Sempre più italiani a letto con l’influenza. Nella settimana tra il 6 e 12 gennaio, il livello dell’incidenza delle sindromi influenzali è stato di 3,61 casi per mille assistiti, per un totale di circa 215mila casi stimati, e 1.086.000 dall’inizio della sorveglianza InfluNet, che fa capo all’Istituto superiore di sanità (Iss). Secondo l’ultimo bollettino pubblicato, i più colpiti sono i bambini tra i 0 e 4 anni con circa 6 casi ogni 1000 assistiti.
Segue la fascia tra i 15 e 64 anni con 3,93 casi, i bambini tra i 5 e 14 anni con 3,72 casi, e gli over 65 anni con 1,92 casi per mille assistiti. Dopo la lieve flessione, più evidente nelle fasce di età pediatrica, dovuta alla chiusura delle scuole durante le vacanze di Natale, il valore di incidenza è tornato dunque a crescere, ma è inferiore a quello registrato nella maggior parte delle precedenti stagioni influenzali.
”L’influenza deve essere gestita sul territorio, dal pediatra di famiglia – spiega Susanna Esposito, presidente della Sitip – e i ricoveri ospedalieri devono essere limitati ai casi di effettiva necessità, per evitare al bambino un inutile disagio legato alla degenza lontano dall’ambiente familiare, contenere i costi, e non favorire la diffusione del virus in ospedale”. Il ricovero, spiega, si può considerare in caso di incapacità della famiglia a gestire il problema, età inferiore a 3 mesi associata a fattori di rischio, e deve essere immediato in caso di disidratazione, insufficienza respiratoria, convulsioni o bronchiolite in lattanti sotto i 3 mesi.