La vicenda accaduta in Inghilterra ha avuto come teatro il James Paget University Hospital, a Gorleston, nel Norfolk. Ad un paziente ci sono voluti quasi due anni e mezzo e una sentenza giudiziaria per costringerlo a sloggiare dall’ospedale inglese in cui si era stabilito. Ma alla fine l’odissea si è conclusa e il “paziente”, dichiarato guarito da tempo, ha dovuto lasciare il suo posto letto. La direzione sanitaria ha fatto sapere di essersi rivolta a un tribunale solo come ultima risorsa e “non a cuor leggero”. Ma di non aver potuto fare altro dopo che l’uomo, il cui ricovero, iniziato nell’agosto 2014, era da tempo considerato “non più necessario” dai medici, aveva rifiutato di farsi dimettere nonostante l’offerta di un alloggio esterno. Una donna, ospite per un periodo nello stesso reparto ha dichiarato alla Bbc: “Era il segreto di pulcinella. Usava l’ospedale come un hotel. Una cosa disgustosa”. Una vicenda che appare curiosa, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, anche se non è dato conoscere le condizioni psicofisiche e sociali dell’uomo che probabilmente solo, non aveva alcun posto dove andare. Un fatto è però certo: in Italia non sarebbe mai potuto accadere qualcosa del genere perché i posti letto nei nostri nosocomi scarseggiano a tal punto che anche per i ricoveri necessari soventemente è difficile reperirne uno.