“Nessuna critica sterile e pretestuosa nei confronti della Regione Campania quanto piuttosto una riflessione collettiva tra Eda e la stessa Regione sulla prima fase di attuazione della legge. È evidente che i comuni vivano una grossa difficoltà ogni volta che devono fare una gara, sopportando costi insostenibili in assenza di economie di sistema, ma è pur vero, e lo voglio sottolineare, che gli Ato al momento non sono operativi e che la Regione svolge un ruolo supplente sulla programmazione degli impianti e sulle gare. Questa situazione di incertezza ed approssimazione non giova a nessuno, soprattutto ai cittadini. Credo sia necessaria un’inversione di rotta per evitare il rischio di ritrovarci veramente, ed a breve, con un’emergenza seria alle porte alla luce anche dell’annunciata chiusura a fine agosto del termovalorizzatore di Acerra per 35 giorni che metterà in ginocchio non pochi comuni e di questo so che ne è consapevole soprattutto la Regione“.
Risponde così il sindaco di Casamarciano Andrea Manzi, e presidente dell’Ato 3 Rifiuti, all’articolo pubblicato su un noto quotidiano in cui è stata riportata, in minima parte, la lettera riservata che lo stesso Manzi ha inviato lo scorso 12 luglio al presidente della Regione Vincenzo De Luca e all’assessore all’ambiente Fulvio Bonavitacola per sollecitare interventi risolutivi sul “caso rifiuti” oltre a colmare lacune ed a correggere il dettato legislativo consentendo così l’operatività concreta del sistema Ato.
“Nessuna operazione di scaricabarile delle responsabilità – continua Manzi con un chiaro riferimento, nell’articolo, sia alla Regione che alla Sapna – ma una mera constatazione circa lo stato dell’arte e lo scarso impegno delle società provinciali che già svolgono male l’ordinaria amministrazione e non si stanno dimostrando all’altezza nel prevedere e coordinare le emergenze conosciute in largo anticipo, forse consapevoli di un indirizzo politico chiaro del nostro organismo che non intende continuare a dare fiducia. Inoltre – continua Manzi – ridurre il mio appello ad una semplice questione di compensi significa voler banalizzare una situazione, quella del sistema “rifiuti“, che necessita invece di un chiaro ed incisivo intervento sinergico tra le istituzioni. Certo, però, non può passare l’idea che il tutto alla fine ricada sempre sui sindaci, sugli amministratori locali e su un organismo come quello che rappresento che non solo, allo stato, non ne è responsabile sul piano formale ma, per come più volte chiarito – conclude Manzi – non è operativo”.