Abbiamo avuto il piacere di incontrare l’artista Simona Maietta ad Avellino, una donna che ha fatto della pittura non solo una passione, ma anche uno strumento per esprimere e condividere emozioni, riflessioni e valori sociali.
L’interesse per la pittura
Simona Maietta ci racconta che il suo interesse per la pittura è nato negli anni ’90 grazie al suo zio, l’artista ed insegnante Giuseppe Maietta. Questo primo approccio all’arte ha suscitato in lei una profonda curiosità e voglia di esplorare il mondo della creatività. La sua formazione artistica è stata poi seguita dal professore Giovanni Spiniello presso l’Istituto d’Arte di Avellino, dove ha potuto approfondire le sue conoscenze e affinare le sue tecniche.
Negli anni, Simona ha realizzato diverse mostre e ha partecipato ad eventi e concorsi artistici, concentrandosi soprattutto su tematiche sociali che hanno un forte impatto emotivo. Il suo impegno non si limita alla creazione artistica, ma si estende anche all’insegnamento, con corsi che mirano a stimolare la creatività e l’espressione personale degli studenti.
Progetti futuri e impegno sociale
Guardando al futuro, Simona Maietta ha in serbo numerosi progetti interessanti. Sta collaborando con professionisti del settore per ampliare il suo lavoro artistico e portarlo su una sfera emotiva ancora più profonda. Tra i suoi prossimi impegni, ci sono anche la partecipazione a vari concorsi artistici, tra cui il “Premio San Valentino” dell’Associazione Acipea.
Simona non dimentica mai le sue radici e il legame con la sua città, Avellino, che ama profondamente. I paesaggi, la storia e le tradizioni della città sono fonte di ispirazione costante per le sue opere, e lei si impegna attivamente a promuovere la cultura e l’arte nel territorio.
In conclusione, Simona Maietta è un esempio di come l’arte possa essere non solo un mezzo di espressione personale, ma anche uno strumento per sensibilizzare e promuovere valori importanti nella società. La sua dedizione e il suo impegno sociale attraverso l’arte la rendono una figura preziosa nella comunità artistica e culturale di Avellino.
Giovanni Moschella