Due anni fa cinque medici di base dell’ASL di Avellino, il dottor Vincenzo Biancardi di Avella, Antonio Bossone di Lauro, Vincenzo De Cristoforo di Torre le Nocelle, Salvatore Storti di Manocalzati e Sabino Di Rito di Atripalda vennero accusati per prescrizioni di farmaci antipertensivi della classe “Sartani” che secondo l’Asl non potevano essere prescritti ai loro pazienti. Per questi motivi vennero denunciati alla Corte dei Conti. Ebbene dopo due anni ecco la sentenza che assolve i medici irpini. La Procura regionale, infatti, aveva citato in giudizio 5 medici generali dell’ASL di Avellino per aver prescritto farmaci, a carico del servizio sanitario, in violazione della relativa indicazione terapeutica, richiamando il principio della appropriatezza prescrittiva sancito da varie disposizioni di legge e precisa che non é contestata ai medici la discrezionalità terapeutica ma la violazione delle indicazioni terapeutiche e del principio di appropriatezza prescrittiva. Le condotte oggetto di contestazione da parte della Procura regionale hanno riguardato casi nei quali i medici, in assenza di una adeguata motivazione clinico-scientifica, avrebbero prescritto direttamente farmaci di seconda linea, comportanti un maggior costo a carico del servizio sanitario rispetto alle alternative terapeutiche disponibili a pazienti trattati per la prima volta. La Procura generale riteneva che i 5 medici avrebbero comportato un danno economico per l’ASl di circa 20 mila euro. Ebbene dopo due anni ecco la sentenza che assolve i 5 medici irpini, per non aver commesso nessun illecito e condanna l’ASL di Avellino alla refusione delle spese legali.