Un viaggio alla scoperta dei vini vulcanici dell’Etna: complessi e sapidi, con spiccate caratteristiche di mineralità e acidità tipiche dei vini d’altura. L’appuntamento è per lunedì 22 luglio alle ore 19,45 al Complesso Monumentale di Se delle bottiglie migliori del vulcano siciliano. L’annata in degustazione è la 2016, tra bianchi e rossi si degusteranno i fiori all’occhiello della denominazione Etna Doc, il percorso guidato da Federico Latteri e Giuseppe Iannone è volto al racconto di un territorio vulcanico altamente vocato alla viticoltura, capace di conferire al vino peculiari caratteristiche gustative. I Vini dell’Etna, sono ascritti alla Doc più antica di Sicilia e tra le più antiche in Italia: la Doc dell’Etna, che comprende parte dei territori di venti comuni pedemontani, situati sul vulcano attivo più alto d’Europa (3.300 m), a nord di Catania.
I vini in degustazione saranno:
Etna Bianco 2016 – Irene Badalà
Etna Bianco Bianco di Monte 2016 – Eudes
Etna Bianco Ante 2016 – I Custodi delle Vigna dell’Etna
Etna Rosso Piano dei Daini 2016 – Tenute Bosco
Etna Rosso Contrada Monte Serra 2016 – Benanti
Etna Rosso 2016 – Masseria Setteporte
Etna Rosso Feudo di Mezzo 2016 – Calcagno
Etna Rosso Passorosso 2016 – Passopisciaro
Al termine della degustazione è previsto un light dinner.
La zona etnea è riconosciuta per le sue peculiarità pedoclimatiche, diverse da tutto il resto della Sicilia, la variabilità climatica e dei suoli, che tratteggiano svariati ambienti, diversi per caratteristiche e condizioni, sempre favorevoli alle produzioni vitivinicole. Il vino dell’Etna si produce maggiormente tra i 300 e i 900 metri, ma in alcune zone particolarmente vocate si arrampicano fino a 1.100 metri dall’altitudine. I vitigni autoctoni sono il Nerello Mascalese ed il Nerello Cappuccio (a bacca rossa), mentre tra quelli a bacca bianca, i più rinomati sono: il Caricante, il Cataratto ed il Minnella.
La storia del vino dell’Etna risale alla colonizzazione greca della Sicilia Orientale (729 a.C.), anche se vi sono testimonianze di comunità agricole riferentesi al Neolitico. Alla fine dell’800 la provincia di Catania era la più vitata della Sicilia: nei decenni successivi vi sono state drastiche riduzioni di anno in anno a causa della fillossera, delle frequenti eruzioni e delle grandi difficoltà di una viticoltura che rientra tra quelle chiamate “eroiche”. La storia recente è caratterizzata da un trend di successo, con impianto di nuovi vigneti, nascita di nuove aziende, aumento della professionalità degli operatori e conseguenti riconoscimenti nazionali e internazionali.