Irpinia e ristoranti, chef Borghese esalta la storia e la resilienza del territorio

Irpinia e ristoranti, chef Borghese esalta la storia e la resilienza del territorio

Alzi la mano chi non ha mai visto in televisione uno dei tanti programmi dedicati alla cucina. Ce ne sono diversi, ma uno dei personaggi che è salito più alla ribalta televisiva nel corso degli ultimi anni è sicuramente lo chef Alessandro Borghese.

Nei programmi del ben noto chef si sono alternate cucine di ogni tipo, tra cui quella piemontese, con plin e bunet che hanno indubbiamente affascinato il pubblico, visita il sito cuneodice.it per scoprire qualcosa in più, ma anche quella irpina e campana più in generale, svelando tanti segreti di una delle tradizioni culinarie più radicate in tutta la penisola italiana.

Un territorio forte e fiero

Nel corso delle ultime settimane, lo chef Alessandro Borghese è stato visto proprio in provincia di Avellino per girare una delle puntate della ben nota trasmissione che conduce sull’emittente di Sky. Per questo ha voluto parlare della bellezza dell’Irpina, una terra di miti e leggende, in cui ha vissuto una popolazione provata da tanti drammi, ma che ha sempre avuto la forza, ma anche la fierezza di sapersi risollevare da ogni problematica.

Tra i bacini idrici più importanti e di maggiori dimensioni in tutto il Vecchio Continente: non c’è dubbio che l’Irpinia, anche e soprattutto dal punto di vista climatico, ospiti le condizioni più adatte per la coltivazione di un gran numero di prodotti IGP. Tra gli altri impossibili non citare la castagna di Montella, ma è da rimarcare anche una tradizione enologica tra le più radicate. Non è un caso che tre DOCG abbiano origine proprio da questo territorio: si tratta del Taurasi, del Greco di Tufo e del Fiano di Avellino.

E come non parlare di alcune zone che permettono di godere di panorami mozzafiato, come ad esempio tra i sentieri della catena del Partenio. Insomma, l’Irpinia è una terra dove si possono trovare delle materie prime eccellenti, come ha ribadito il ben noto chef, con la possibilità di mettere le mani, studiare e approfondire ricette storiche che hanno secoli di storia. Qualche esempio? La tradizionale “Sfrittuliata”, piuttosto che la “Maccaronara”, senza dimenticare poi classici come i cavatelli, ma anche le matasse e le tante zuppe di verdure e legami legati alla tradizione contadina e più povera.

Uno sguardo ai piatti tipici avellinesi

Tra le tradizioni culinarie tipiche dell’Irpinia troviamo alcuni piatti che meritano di essere provati e gustati almeno una volta nella vita. Una delle ricette più interessanti è sicuramente il baccalà alla pertecaregna. Una ricetta di derivazione irpina e lucana che si basa su alcuni procedimenti decisamente semplici.

Sembra proprio che l’origine di questo meraviglioso piatto tradizionale sia pastorale. In effetti, il baccalà essiccato rappresentava il solo e unico metodo per poter conservare il pesce in aree particolarmente distanti rispetto al mare. Anche gli ingredienti che si devono impiegare per poter preparare tali piatti sono limitati e soprattutto si possono reperire con grande semplicità, visto che si tratta del baccalà, dell’olio extra vergine di oliva del peperone crusco.

Un altro piatto tipico che non si può non assaggiare quando si va in vacanza in queste zone è sicuramente rappresentato dalla minestra maritata in Irpinia. Un piatto tipico firmato da Don Enzo Di Pietro e di solito la sua trattoria è una di quelle tappe da non mancare. Una minestra del tutto particolare, che è stata ribattezzata in questo modo semplicemente per vai della combinazione tra la verdura e la carne. Come si può facilmente intuire, si tratta di un piano che ha un’origine molto povera, come buona parte dei piatti tipici della cucina irpina, ma grazie al corretto equilibrio tra gli ingredienti riesce a diventare notevolmente saporita e gustosa.