Con la chiusura delle liste per le prossime elezioni amministrative del 3 e 4 ottobre una parte importante della nostra provincia è chiamata a rinnovare il proprio Civico Consesso. Apprendiamo con rammarico che in 7 dei 33 comuni chiamati al voto sarà presente una sola proposta elettorale.
Senza entrare nel merito delle scelte dei singoli e delle dinamiche che hanno portato a queste situazioni, non possiamo non sottolineare come sia mortificante per la democrazia una competizione elettorale che vede come unico sfidante il quorum del 40% da dover raggiungere per dichiarare legittima la votazione. Come 6000 sardine d’Irpinia chiediamo a tutti gli amministratori locali di riflettere sul perdurante distacco della cittadinanza dalle vicende politiche territoriali.
In una provincia che è agli ultimi posti per qualità della vita la partecipazione civica è di cruciale importanza per risollevare le speranze di crescita, sociale e culturale, di un territorio che si avvia lentamente a finire nelle mani di pochi “signorotti della politica” che riescono a fare il bello ed il cattivo tempo grazie all’ipossia di cui soffre il vasto sistema burocratico/amministrativo locale.
I nuovi consiglieri comunali saranno chiamati a rinnovare anche gli organi provinciali tra pochi mesi. Mentre le partite sembrano giocarsi sui soliti fronti che poco hanno a che fare con la vera politica, noi chiediamo un impegno a mettere in campo proposte strutturali che diano una prospettiva di sviluppo che abbia come punto cardine la valorizzazione territoriale che sia rispettosa dell’ambiente, tutelandolo e preservandolo.
È compito degli amministratori risvegliare la partecipazione delle proprie comunità, anche con idee innovative e coraggiose. Solo creando opportunità e prospettive possiamo fermare la lunga agonia dello spopolamento che come un orologio sembra rintoccare sempre più velocemente le ore che mancano per il punto del non ritorno.
6000 sardine d’Irpinia