Il giornalista irpino Vincenzo Castaldo si è aggiudicata la menzione speciale all’Ariano International Film Festival col volume “Il maestro di don Giovanni – Storie, racconti e aneddoti sul Santo Graal di Errol Flynn” (Il Papavero, pagg.168, euro 18). Questa la motivazione: “Per aver recuperato l’avvincente quanto sconosciuta storia del Don Giovanni di Flynn, consegnandola con grande passione all’Irpinia e al cinema italiano”.
Il volume, frutto di una ricerca triennale condotta dall’autore tra Napoli e Roma instaurando contatti oltreoceano tra New York e Hobart, svela la gestazione e la lavorazione di «Il maestro di don Giovanni» (M. Krims, 1954), un avvincente quanto sconosciuto film di cappa e spada girato tra il ‘52 e il ‘53 negli stabilimenti di Cinecittà a Roma, al Real Bosco di Capodimonte di Napoli e nei borghi irpini di Lauro e Marzano con interpreti principali Errol Flynn e Gina Lollobrigida. «“Il maestro di don Giovanni” ha vissuto nell’oscurità per oltre mezzo secolo nonostante vanti diversi primati. – dice Castaldo – Si tratta della prima pellicola del cinema nostrano fotografata in Eastmancolor, primato erroneamente ascritto a “Carosello napoletano” di Giannini, e del primo e unico film girato interamente in Italia dal divo hollywoodiano Errol Flynn. E se vogliamo dirla tutta, dopo “Notorious” di Hitchcock è il film che vanta il bacio più lungo nella storia del cinema mondiale». Il libro, che si avvale della prefazione di Valerio Caprara e della postfazione di Alessandro Cecchi Paone, si divide in quattro parti. La prima offre una sintesi storica del filone di cappa e spada, che ha trovato terreno fertile prima in America e poi in Italia a partire dagli anni Trenta; la seconda s’incentra esclusivamente sull’opera cinematografica di Milton Krims svelandone i cast artistico e tecnico, la trama, le locations e le varie ipotesi su come la troupe sia sbarcata nella Bassa Irpinia. La terza, invece, comprende tutta una serie di storie, racconti e simpaticissimi aneddoti recuperati dall’autore, che si è particolarmente divertito a romanzare alcuni fatti di cronaca legati al periodo delle riprese oltre a intervistare in esclusiva la diva Gina Lollobrigida, il principe Pietro Lancellotti con le sorelle Ginevra e Maria Cristina, che hanno avuto modo di conoscere gli interpreti principali durante la lavorazione della pellicola nel castello di famiglia, e diversi cittadini del vallo di Lauro che hanno vissuto il periodo delle riprese o partecipato al film con ruoli più o meno importanti. La quarta e ultima parte comprende notizie e curiosità varie sulle vicissitudini della troupe durante il periodo della lavorazione della pellicola, le recensioni giornalistiche dei principali quotidiani del tempo e quelle ritrovate di quattro grandi critici del cinema italiano, tra cui il padre dei David Gian Luigi Rondi. Il tutto è corredato da foto di scena e scatti amatoriali ritrovati dall’autore. Presentato in anteprima nazionale lo scorso 20 ottobre presso il castello Lancellotti di Lauro, dove sono state girate diverse scene del film, il libro di Castaldo sta riscuotendo un buon successo di critica e ha già fatto tappa alle rubriche tv «Mille e un libro» (Rai1) di Gigi Marzullo e «Lo scaffale» (Rai3) di Carlo De Cesare.