Mercoledì 7 Febbraio Tony Della Pia, artigiano e padre di famiglia, stava tornando a casa, a bordo del suo camioncino in compagnia di un collega, dopo una dura giornata di lavoro come tante.
All’altezza di Baronissi (SA) il lavoratore viene fermato da tre volanti della Polizia di Stato. Solo dopo si scoprirà che gli agenti erano sulle tracce di un furgone rubato che pensano erroneamente di aver rintracciato. A quel punto Tony Della Pia non fa in tempo a spiegare che stava tornando a casa da sua figlia e dalla propria famiglia, dopo una giornata di lavoro, che viene violentemente pestato.
Mentre il malcapitato viene immotivatamente brutalizzato e addirittura gli viene puntata contro un’arma da fuoco sia lui che il collega, che era rimasto impietrito sul furgone, provano disperatamente a chiedere il perché di tutto questo.
Dopo una serie infinita di calci e pugni Tony rimane per terra esanime. Gli stessi agenti saranno costretti ad accompagnarlo in ospedale dopo ore di soprusi e dopo aver accertato che il malcapitato non aveva nulla a che fare con questa storia.
Della Pia passerà Il resto della sua giornata in ospedale dove gli verrà assegnata una prognosi tra i cinque e i sette giorni.
Tony né prima, né durante, né dopo avrà la volontà e la possibilità di reagire fisicamente nei confronti degli agenti che gli hanno fatto violenza gratuita. Nonostante questo gli verrà contestata anche la resistenza a pubblico ufficiale.
Ho conosciuto Tony anni fa per via della passione politica che ci accomuna. Anche se abbiamo militato sempre in formazioni politiche di sinistra differenti e quindi è capitato più volte di essere su posizioni diverse, ho avuto modo di apprezzarlo per essere stato sempre al fianco dei più deboli e degli operai, combattendo tutte le sue battaglie in maniera non violenta con la forza delle idee.
Se Tony non fosse stato candidato alla Camera dei Deputati con la formazione politica Potere al Popolo oggi questo spregevole sopruso non avrebbe la risonanza mediatica che merita e che sta avendo in queste ore.
Non può quindi che andare la mia incondizionata solidarietà e vicinanza a Tony, alla sua famiglia e ai compagni di partito che da sempre l’affiancano in mille battaglie di civiltà, tutela del territorio ed avanzamento sociale.
La brutale aggressione che ha subito Tony sarebbe potuta capitare ad ognuno di noi o a qualcuno dei nostri cari. La cosa intollerabile che tale barbarie è avvenuta ad opera di chi ci dovrebbe proteggere da episodi del genre.
Per queste ragioni auspico che i personaggi che si sono macchiati di tali atti miserabili siano messi nelle condizioni di non nuocere più a nessuno per tutelare non solo i cittadini ma anche il buon nome delle Forze dell’Ordine che nella grande maggioranza dei casi, tra mille difficoltà, combattono il crimine in ogni sua forma.
Solo eliminando le mele marce sarà possibile ridare credibilità alle Istituzioni e fiducia ai cittadini.