I Carabinieri della Stazione Forestale di Volturara Irpina all’esito di mirati controlli a tutela della sicurezza alimentare segnatamente sui prodotti biologici e D.O.P., hanno deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Avellino due persone ritenute responsabili di commercio di prodotti alimentari in assenza di tracciabilità.
Le verifiche, eseguite unitamente ai colleghi delle Stazioni Forestale di Lacedonia e Castelbaronia nonché a personale dell’ASL di Avellino, hanno permesso di accertare che all’interno dei locali adibiti allo stoccaggio dell’olio di oliva di un’azienda agricola della Valle dell’Ufita erano presenti 13 recipienti di stoccaggio di acciaio contenenti olio di oliva sfuso senza essere contrassegnati con le indicazioni previste dalla normativa vigente.
Inoltre da una verifica documentale l’olio di oliva in giacenza era superiore a quello che risultava dall’apposito registro.
La non corretta etichettatura dei recipienti e la mancanza di rintracciabilità del quantitativo di prodotto non corrispondente al quello registrato, comportava il sequestro amministrativo finalizzato alla confisca di 10mila litri di olio pronto per essere commercializzato come olio extra vergine biologico, nonché parte di esso atto a divenire olio extra vergine monovarietale Ravece D.O.P. Irpina Colline dell’Ufita.
Su tale partita di olio venivano effettuati campionamenti finalizzati alla ricerca di metalli pesanti nonché alla presenza di fitofarmaci. Per le accertate violazioni venivano elevate anche sanzioni amministrative per un importo di 2.500 euro.
L’accertamento ispettivo permetteva infine di appurare la mancanza della conformità antincendio che prevede la sospensione dell’attività.
Nella stessa giornata veniva controllata anche una cantina vinicola dove si rinvenivano 15 recipienti di stoccaggio di acciaio contenenti 10.700 litri di vino rosso certificato biologico. Sui recipienti non erano presenti però le indicazioni previste dalla normativa vigente e il titolare al momento non era in grado di fornire la documentazione di provenienza.
Trattandosi di prodotto biologico, venivano effettuati campioni per la ricerca di metalli pesanti nonché di fitofarmaci.
Il tutto veniva sottoposto a sequestro sanitario per mancanza di tracciabilità del prodotto. Inoltre erano presenti in giacenza 8 vasetti di miele da 500 grammi mentre dalla consultazione dei registri risultava che lo scorso mese di luglio ne erano stati prodotti 170 chili ed erano stati confezionati ed etichettati 340 vasetti di miele senza che vi fosse adeguata documentazione commerciale e contabile del destino dei 332 vasetti da 500 grammi cadauno.
Emergendo gravi difformità sulla produzione dei prodotti biologici, veniva adottato nei confronti dell’azienda il provvedimento della soppressione della certificazione biologica per il miele, l’olio extra vergine di oliva e il vino.
Il valore dei prodotti sottoposti a sequestro è di circa 200mila euro.