Maltrattamenti, violenze fisiche, ripetute minacce morte. Questo è il triste scenario che si è parato di fronte ai militari della Stazione di Grottaminarda dopo un’accorata richiesta di intervento da parte di una donna, sfinita dalle continue ed incessanti vessazioni poste in essere nei suoi confronti dal “marito-padrone”.
Vessazioni ed umiliazioni commesse per futili motivi anche dinnanzi ai loro due piccoli figli, cui però è stato posto un punto, grazie al coraggio della vittima ed all’intervento dei Carabinieri.
Sabato sera gli uomini dell’Arma, appena ricevuta la chiamata, si sono tempestivamente portati presso l’abitazione ove la famiglia è residente.
In casa, oltre ai due coniugi, erano presenti i due figlioletti della coppia, entrambi in evidente stato di agitazione.
La donna presentava evidenti segni sia al collo che al viso, riconducibili alla violenta aggressione. Confortata dalla presenza delle uniformi dell’Arma, vincendo con forza la paura, raccontava ai militari quanto da tempo era costretta a subire dal marito che spesso la sottoponeva a tali maltrattamenti e violenze, arrivando a minacciarla finanche di morte.
Riferiva quindi i dettagli del violento litigio avvenuto poco prima, durante il quale il marito convivente aveva tentato di strangolarla, stringendole le mani alla gola. Fortunatamente era riuscita a divincolarsi e a prendere il telefono nel tentativo di chiamare il 112. Ma l’uomo le strappava il telefono dalle mani e lo gettava a terra, rompendolo. A questo punto, per evitare ben più gravi conseguenze, si chiudeva in una stanza e finalmente riusciva a chiamare i Carabinieri.
Alla luce delle evidenze emerse, i Carabinieri traevano in arresto il 43enne ritenuto responsabile di maltrattamenti in famiglia e, su disposizione della Procura della Repubblica di Benevento, allontanato dalla casa familiare e sottoposto alla misura precautelare degli arresti domiciliari.