ISEE e minimo vitale.

ISEE e minimo vitale.

Vi sono state novità (in negativo, ovviamente), per quanto concerne l’Isee (situazione economica equivalente), Se l’interessato supera il reddito annuo di € 6.795,38, non si ha diritto ad alcuna agevolazione. Un reddito da sopravvivenza, non da nababbo, con il quale pagare l’affitto, la luce, l’acqua, il gas, qualche straccio per vestirsi e qualche paio di scarpe, ogni tanto, quando proprio il “pollicione” tocca l’asfalto e, forse, dovrebbe anche acquistare  qualcosa per mangiare. Insomma, una vita di stenti, di privazione e, diciamolo pure, di fame !!!! L’Istat  individua la somma necessaria per vivere in € 780. Non ci siamo. Si ristringono i diritti si colpiscono, sempre e comunque, i poveracci, si vuole fare cassa sulla pelle degli “ultimi”, di quelli, in sintesi, che rappresentano la parte debole del Paese. In questo Paese vi è una grande emergenza sociale. Si spendono somme elevatissime. per accogliere  presunti  profughi e viene spontaneo chiedersi: chi pensa ai nostri emarginati, ai nostri sfrattati, ai nostri indigenti totali? Se si esprime un concetto, semplice  e chiaro ” PRIMA GLI ITALIANI”, c’è sempre chi è pronto a parlare di razzismo, come pure, per qualcuno è razzista chi pretende che i rom e tutti coloro che sono assimilabili a tale etnia, abbiano gli stessi diritti e gli stessi doveri degli italiani: lavorare per vivere, rispettare le leggi, mandare i figli a scuola, pagare le tasse, la luce, l’acqua ecc. ecc.. Ecco perché il Partito Pensionati, chiede che il Governo dichiari lo stato di “emergenza sociale”. Non servono “sermoncini”, “guasconerie” ed arroganza. SERVONO RISPOSTE VERE AGLI ITALIANI CHE VIVONO IN CONDIZIONI DI DISAGIO E BISOGNO ESTREMO.