Si spende solo per mangiare con gli acquisti di prodotti alimentari che sono aumentati del 6,1% ad aprile in controtendenza al crollo generale fatto registrare dal commercio. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti in riferimento ai dati Istat sul commercio al dettaglio nel mese di aprile. Le vendite di prodotti alimentari – sottolinea la Coldiretti – aumentano in tutte le tipologie di dettaglio dalla grande distribuzione (+6,9%) ai discount (+9,3%) fino alle piccole botteghe alimentari che fanno segnare il record dell’11,2%. Un aumento pari a quasi il doppio della media per il cibo che – spiega la Coldiretti – dovuto alla ricerca nel momento degli acquisti del rapporto personale di fiducia maggiormente garantito nei piccoli negozi in un momento di grande incertezza ma anche alla necessità di evitare lunghi spostamenti per rispettare le misure di sicurezza imposte e ridurre i rischi. L’approvvigionamento alimentare degli italiani durante il lockdown – continua la Coldiretti – è stato garantito grazie a 3 milioni di lavoratori che nonostante i rischi per la salute hanno continuato a lavorare in piena pandemia in 740mila aziende agricole, 70mila industrie alimentari e 230mila punti vendita in Italia, tra ipermercati (911) supermercato (21101), discount alimentari (1716), minimercati (70081 e altri negozi (138000). La filiera agroalimentare Made in Italy dai campi agli scaffali – sottolinea la Coldiretti – ha tenuto nonostante la tendenza all’accaparramento e al verificarsi di pericolose file che hanno provocato una impennata degli acquisti al dettaglio. Un risultato che tuttavia anche a causa di distorsioni e speculazioni non si è trasferito adeguatamente al settore primario dove quasi sei aziende agricole su dieci (57%) che stanno affrontando una situazione di crisi secondo l’analisi Coldiretti/Ixe’.