(ANSA) Meno merendine e bibite gassate e più dolci fatti in casa: gli italiani, secondo uno studio di Unioncamere – risparmiano sul cibo e hanno ridotto la spesa di due miliardi l’anno. Nel 2013 la spesa alimentare dovrebbe tornare ai livelli degli anni Sessanta mentre nel 2014 è attesa una stabilizzazione dei consumi. L’associazione si attende, dopo un periodo di bassa inflazione, una ripresa dei prezzi di circa mezzo punto nei prossimi 6-9 mesi a causa dell’aumento dell’Iva. Sei anni di crisi, secondo l’indagine dell’Indis, Istituto dell’Unioncamere specializzato nella distribuzione dei servizi., hanno cambiato le abitudini di consumo, rendendo gli italiani più cauti nella spesa e più attenti agli sprechi. Oggi, un italiano su due compra solo l’essenziale, acquista facendo ricorso a promozioni e offerte, riscoprendo il valore della cucina domestica e delle attività amatoriali di coltivazione e cura del verde. Uno su tre ha addirittura ridotto le quantità, cioè compra semplicemente di meno. L’insieme di queste strategie di risparmio permette alle famiglie italiane di ridurre la spesa alimentare di oltre 2 miliardi all’anno, e in pratica di sterilizzare completamente l’aumento dei prezzi alimentari. L’inflazione comunque, secondo lo studio, anche nel 2014 dovrebbe mantenersi sotto il punto e mezzo percentuale.