Approvata la richiesta della città in cui nacque e si sviluppò la Olivetti, definita “esempio distintivo della sperimentazione di idee sociali e architettoniche sui processi industriali”
Ivrea, città industriale dove nacque e si sviluppò la Olivetti, entra a far parte del patrimonio Unesco come “città industriale del XX secolo”. Il ministro dei Beni e delle Attività culturali, Alberto Bonisoli, su Facebook si dice “felice ed emozionato, da cittadino italiano e da ministro dei Beni culturali, del riconoscimento alla concezione umanistica del lavoro propria di Adriano Olivetti”. Per l’Italia si tratta del 54esimo sito Unesco. La decisione – spiega una nota del Mibact – è stata presa durante i lavori del 42esimo comitato del Patrimonio Mondiale che si sta svolgendo a Manama, in Bahrein, fino al 4 luglio. La candidatura era stata promossa dal comune di Ivrea e dalla Fondazione Adriano Olivetti, insieme alla Fondazione Guelpa, alla Regione Piemonte, alla Città metropolitana di Torino e al comune di Banchette. La delegazione italiana in Bahrein è riuscita a ottenere anche un rinvio al prossimo anno dell’esame della candidatura delle colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene.
Le motivazioni
“Ivrea rappresenta un esempio distintivo della sperimentazione di idee sociali e architettoniche sui processi industriali”, continua la nota del ministero dei Beni culturali, “e un’esperienza innovativa di produzione industriale di livello mondiale che guarda in special modo al benessere delle comunità locali”. Fondata nel 1908 da Camillo Olivetti, la città industriale di Ivrea si sviluppa soprattutto tra gli anni ’30 e gli anni ’60 sotto la direzione di Adriano Olivetti. L’azienda che ha il suo nome in quel periodo produce macchine da scrivere, calcolatrici meccaniche e computer. Il progetto della città, spiega il Mibact, “rappresenta quindi un significativo esempio delle teorie dello sviluppo urbano e dell’architettura del Ventesimo secolo in risposta alle trasformazioni industriali e sociali, inclusa la transizione dalle industrie meccaniche a quelle digitali”. La forma della città e gli edifici urbani di Ivrea sono stati progettati da alcuni dei più noti architetti e urbanisti italiani di quel periodo.