Con il mercato digitale e il regolamento privacy UE, focus sulle opportunità di business per le imprese derivanti da un’efficace gestione dei dati nel rispetto della normativa sulla protezione dei dati. Mille le presenze previste al forum annuale di Federprivacy
Mentre in Italia la privacy è vista ancora come una burocrazia inutile, altre nazioni dell’area UE fanno affari d’oro con la gestione dei dati attraverso l’e-commerce, basti pensare a Francia, Germania, e Regno Unito che rispettivamente producono fatturati annui di 56,8 mld, 70 mld, e 122 mld di euro.
In Italia la situazione è paradossale, con 15 milioni di italiani che fanno abitualmente acquisti in Internet, solo il 4% delle nostre imprese vende però i propri prodotti e servizi online, evidenziando che gli internauti del Belpaese comprano soprattutto su siti web stranieri.
Oltre che disporre di adeguate risorse tecnologiche, per affermarsi nel commercio online le aziende devono naturalmente anche conoscere bene le regole da rispettare nella gestione dei dati personali, per non rischiare sanzioni da parte dell’ Autorità Garante, richieste di risarcimenti danni da parte degli utenti, ed evitare inoltre danni reputazionali e l’insorgere di contenziosi legati a scarsa trasparenza.
Al 5° Privacy Day Forum, che quest’anno si svolgerà a Roma il 21 ottobre, i più noti esperti di data protection affronteranno proprio le tematiche della materia nell’ottica di una gestione efficace dei dati personali rivolta al business, come spiega Nicola Bernardi, presidente di Federprivacy:
“A parte le grandi realtà che già operano estesamente in Internet, lo scenario italiano presenta circa 250.000 pmi che si affacciano al mondo dell’e-commerce, ma molte di queste tendono purtroppo a trascurare le regole sulla privacy, esponendosi così a pericoli di multe ed altri rischi. Nella microimpresa, sono invece circa 5 milioni le aziende che non afferrano affatto l’opportunità dell’ e-commerce, probabilmente non considerando che molti servizi e prodotti potrebbero essere venduti efficacemente online attraverso un sito web che rispetti la normativa sulla protezione dei dati –sottolinea Bernardi – Poichè il nostro tessuto imprenditoriale ha bisogno di un’evoluzione soprattutto culturale, al Privacy Day Forum di quest’anno parleremo ampiamente delle opportunità di business che offre il mercato online, senza però compromessi che vadano a discapito del consumatore, il quale deve poter avere piena fiducia nel merchant per poter diventare un cliente fidelizzato.”
Oltre al focus su privacy e business, gli esperti della materia affronteranno molte altre tematiche di attualità per gli addetti ai lavori della data protection, tracciando un quadro aggiornato del nuovo regolamento europeo, parlando della figura del privacy officer e degli altri profili professionali privacy per cui è partito il progetto di Norma UNI, delle novità della videosorveglianza, di privacy e compliance aziendale, di profilazione online e cookies, dati biometrici, Internet of Things, marketing, ed altri nodi critici della protezione dei dati.
Il panel dell’evento, vedrà avvicendarsi oltre 40 speakers tra plenaria e altre 4 sale meeting, con una previsione di 1.000 presenze. In attesa della pubblicazione del programma, è possibile prenotarsi gratuitamente online dal sito di Federprivacy.